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Pil in crescita, confermate le stime del governo

Nov 14, 2017

ROMA – Strada in discesa per il governo alle prese con la definizione della manovra economica. Il Pil, il prodotto interno lordo, per il terzo trimestre dell’anno è cresciuto dello 0,5% rispetto al precedente. La crescita di beni e servizi prodotti in Italia nel 2017, secondo le previsioni preliminari comunicate oggi dall’Istat, si attesta quindi a +1,8%, superiore alle previsioni dello stesso governo (che si attestavano a un +1,5% sul 2016, in linea con quanto previsto non pochi giorni fa anche dalla Banca d’Italia). E’ la conferma che il “sistema italiano si è messo in moto”, commenta il premier Paolo Gentiloni, che aggiunge “questi risultati non possiamo disperderli, non possiamo dilapidarli, ma insistere e accelerare ancora su questa strada”. Cala invece l’inflazione a ottobre, diminuita dello 0,2% su base mensile e aumenta dell’1,0% rispetto ad ottobre 2016 (era +1,1% a settembre), confermando così la stima preliminare.

Un balzo in avanti, quello del Pil, superiore a quanto immaginava la stessa Confindustria e che il premier Matteo Renzi aveva in parte aveva anticipato ieri, quando alla Direzione del Pd aveva dichiarato che “i dati del Pil dimostreranno che la situazione economica migliora non solo per il ciclo in corso. Abbiamo recuperato il gap e la situazione economica vede l’Italia correre più di altri Paesi”. Tant’è che il Pil dell’Italia nel terzo trimestre ha mostrato una crescita uguale a quella della Francia, superiore a quella della Gran Bretagna, ma inferiore e questo c’era da aspettarselo a quanto fatto dagli Usa. L’Europa fa comunque meglio. Secondo le stime flash Eurostat, comunicate oggi, sempre nel III trimestre del 2017 il Pil della zona Ue a 28 è salito dello 0,6%, con una crescita su base annua del 2,5%.

E’ pur vero però che i dati di oggi dell’Istat sono corretti per gli effetti di calendario, mentre la stima del governo è su dati grezzi. La crescita tendenziale nel terzo trimestre del 2017 è comunque la più alta da oltre sei anni, esattamente dal secondo trimestre del 2011 quando aveva toccato +2,6%. Così come il dato congiunturale del Pil che nel terzo trimestre si attesta a +0,5% (contro il +0,3% del trimestre precedente) segna la tredicesima variazione congiunturale positiva consecutiva. Guardando al dato in valori assoluti, il Pil del trimestre risulta pari a 400 miliardi e 547 milioni di euro. Si torna così a superare una cifra tonda, dopo un lungo periodo passato sotto i 400 miliardi di euro. L’Italia ha recuperato quanto perso durante la seconda recessione, mentre c’è ancora strada da fare per “rimarginare” i danni provocati dalla prima. Un po’ quello che aveva anticipato Confindustria. Segnali di ripresa ci sono, avevano sottolineato a Viale dell’Astronomia nel Rapporto sugli scenari industriali, ma la strada è lunga per modificare le ferite della crisi, perché i “livelli pre-crisi sono ancora molto lontani”.

La corsa del Pil nel III trimestre è dovuta, spiega l’Istat, a una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura e a un aumento nei settori dell’industria e dei servizi. E dal lato della domanda c’è stato il contributo positivo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia di quella estera (esportazioni al netto delle importazioni). Gli italiani, consumano di più e tornano a spendere, come aveva già sottolineato l’Istat quando a ottobre aveva ritoccato le stime sul Pil. Si risparmia di meno e si consuma di più.

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