MILANO – Le azioni sono in una fase di stallo, anche in Asia dove sono reduci da una corsa che le ha proiettate ai massimi da un decennio, mentre il dollaro adatta i suoi movimenti alle aspettative per la realizzazione della riforma fiscale negli Usa. I listini europei aprono timidi: Milano sale dello 0,15%, Londra è sulla parità, Francoforte sale dello 0,15%.
Il biglietto verde resta vicino ai massimi dall’inizio dell’estate, anche se nelle ultime ore ha limato qualcosa nei confronti del paniere di valute concorrenti principali: pesa in questo caso il dubbio circa la reale possibilità per Donald Trump di condurre in porto la riforma sulle aliquote fiscali. L’euro è dunque in rialzo sul mercato europeo a 1,1592 dollari rispetto agli 1,1572 dollari di ieri pomeriggio.
Il presidente Usa è sempre impegnato nel suo lungo viaggio in Asia e dopo la tappa Sudcoreana, che è valsa contratti miliardari per l’industria delle armi, ha nel radar lo sbarco a Pechino: Corea del Nord e commercio mondiale i papabili temi caldi. L’arrivo del presidente Usa è anticipato dai dati sugli scambi tra le prime due economie: la Cina registra a ottobre un calo del surplus commerciale con gli Stati Uniti a 26,6 miliardi di dollari contro i 28,1 miliardi di settembre. In base ai dati diffusi dalle Dogane, l’avanzo nei primi 10 mesi dell’anno si attesta intorno ai 223 miliardi.
A Piazza Affari si segnala il tracollo del Creval, che non riesce neppure a far prezzo in avvio dopo aver annunciato un aumento di capitale da 700 milioni. Lo spread tra Btp e Bund apre stabile a 137 punti. Il rendimento del bond decennale è all’1,7%. La Borsa di Tokyo ha terminato stamane la seduta poco variata, con gli investitori che hanno fatto scattare le prese profitto mentre l’indice di riferimento e poco distante dai massimi in 25 anni. Il Nikkei ha segnato una variazione negativa dello 0,10%, a quota 22.913,82. Il Topix si è portato invece ai massimi dal 1991: basta un guadagno dello 0,2% per il record. Sul mercato dei cambi lo yen si stabilizza sul dollaro a un valore di 113,80, e sull’euro poco sotto quota 132.
Negli Usa, oggi pomeriggio, si aspettano i dati sulle richieste di nuovi mutui. Ieri i principali indici quotati a Wall Street hanno chiuso la seduta contrastati, con il Dow che negli ultimi minuti ha recuperato riuscendo a mettere a segno un nuovo record (+0,04%). In una giornata senza grandi notizie e dopo il rally dei giorni passati, solo il settore dei media è riuscito a mantenersi in positivo, grazie alle notizie di un possibile accordo tra Disney e 21st Century Fox, che vorrebbe vendere al gruppo la sua produzione cinematografica e tv, mantenendo invece Fox News e il canale che si occupa di sport. Lo S&P500 è sceso invece dello 0,02% il Nasdaq dello 0,27%. Cattive notizie da Snap, che ieri a mercati chiusi ha pubblicato i conti del terzo trimestre dell’anno. Nel trimestre concluso il 30 settembre, il gruppo che produce l’app di messaggistica istantanea Snapchat ha registrato perdite per 0,15 centesimi ad azione, contro attese per 0,14 centesimi.
Dal fronte energetico sono in arrivo le scorte americane e il rapporto dell’Opec. Il barile di petrolio Brent con consegna a dicembre ha aperto al ribasso sul mercato dei futures di Londra a 63,34 dollari, lo 0,62% in meno rispetto alla chiusura di ieri.