A partire da stamattina, alle ore 10.00, è attiva la piattaforma Ecobonus dove richiedere gli incentivi auto 2024 per l’acquisto di veicoli a basse e zero emissioni. In ritardo rispetto alle previsioni iniziali, il tesoretto stanziato dal Governo italiano finalmente è ora disponibile. In totale, la cifra messa sul tavolo ammonta a quasi un miliardo di euro (950 milioni), comprensiva delle cifre inutilizzate negli anni passati. Introdotta dal precedente esecutive, guidato da Mario Draghi, mediante Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri), questo rappresenta l’ultimo anno del triennio stabilito. Una grande occasione quella concessa alla classe dei conducenti, di rinnovare il propri parco macchine, e contribuire, quindi, a ridurre le emissioni nell’ambiente. I dati relativi alle emissioni lasciano tuttora poco tranquilli, perciò le istituzioni confidano in una svolta.
Oltretutto, l’entità dell’agevolazione è generosa, un motivo in più per approfittare dell’iniziativa, laddove l’esemplare posseduto sia vecchio. Cosa peraltro probabile, a giudicare dall’elevata età media del parco circolante nazionale, pari a 12 anni e 6 mesi, secondo gli ultimi dati. Che ci fanno “perdere” in maniera fragorosa il confronto con gli altri major markets, nello specifico il Regno Unito, la Germania e la Francia. La riluttanza al rinnovo dipende anche e soprattutto dal reddito medio della popolazione, inferiore ai vicini di casa. In un Paese caratterizzato da una lunga stagnazione, vien difficile accantonare abbastanza risparmi da fare un salto regolare in concessionaria. Finché ve ne è modo, i proprietari preferiscono rimandare il fatidico momento. A dimostrazione di quanto appena detto, le full electric rimangono una sparuta nicchia. Una questione culturale? Probabile, ma giusto in parte. L’interesse riscosso dalle ibride segnala, infatti, la propensione al cambiamento, purché in presenza delle risorse giuste.
Fasce di emissioni
Il decreto incentivi sull’auto nuova prevede, al solito, una distinzione sulla base della fascia di emissioni di CO2: 240 milioni per 0-20 g/km, 140 milioni per 21-60 g/km, 402 milioni per 61-135 g/km. In merito ai limiti di prezzo, la prima e la terza classe devono avere un prezzo massimo di 35.000 euro (42.700 euro IVA compresa), la seconda di 45.000 euro (54.900 euro IVA compresa). Nel conteggio rientrano gli accessori, mentre l’IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione) e il PFU (contributo Pneumatici Fuori Uso). La rottamazione di una macchina classe Euro 4 o inferiore è obbligatoria solo per la terza fascia. Le Euro 5 sono ammesse in un’unica circostanza: reddito ISEE familiare inferiore a 30.000 euro e acquisto di un mezzo delle prime due categorie (0-20 g/km e 21-60 g/km).
L’importo dei contributi e gli obblighi a carico degli acquirenti
I contributi vanno da un limite minimo di 1.500 euro a un massimo di 11.000 euro. Si risparmia ancora di più con un ISEE familiare sotto la soglia dei 30.000 euro, con un bonus del 25%, fino a 13.750 euro. Hanno diritto agli incentivi auto 2024 sia le persone fisiche, che hanno la facoltà di intestare il bene a un familiare convivente, sia le imprese, tolte quelle che operano nel commercio dei veicoli. Tuttavia, sono escluse le aziende dalla terza fascia. A seconda del soggetto, cambia la durata del divieto di vendita: 12 mesi nel caso dei privati, 24 mesi in riferimento alle compagnie. L’immatricolazione va comunque effettuata entro 270 giorni dall’acquisto.
È poi possibile ottenere un generoso sconto sulle auto usate, di 2.000 euro per auto Euro 6 con emissioni fino a 160 g/km e prezzo fino a 25.000 euro, a condizione di rottamare un’Euro 4, tolte quelle coperte da precedenti contributi statali. Infine, sono destinati 37 milioni di euro ai ciclomotori e alle moto elettriche nuove (L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6, L7e). Con rottamazione da Euro 0 a Euro 3 viene erogato il 40% fino a 4.000 euro, senza rottamazione il 30% fino a 3.000 euro.