AGI – “Oggi scopriamo che dobbiamo riarmarci perché c’è la minaccia di Putin. Io penso, a proposito del piano di von der Leyen, che bisogna distinguere due cose: gli aiuti all’Ucraina se gli Usa non lo fanno più, e un piano di investimenti militari che abbia un senso e non fatto in fretta e furia e senza una logica”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in collegamento con il convegno annuale del dipartimento economia della Lega in corso all’aula dei gruppi parlamentari alla Camera. “Per comprare un drone o un missile supersonico, un tank, non si va al supermercato, servono investimenti pluriennali”, conclude Giorgetti.
“Piano per la sicurezza europea”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti in Transatlantico alla Camera, preferisce definire il piano ‘di riarmo’ presentato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Sono favorevole alla difesa europea, era il sogno di De Gasperi e Berlusconi, abbiamo sempre detto che va bene il quadro della von der Leyen, poi vedremo l’applicazione pratica, oggi si parlerà del quadro. Io sono per la difesa europea e ho anche ribadito che se questo fosse un governo non europeista e non filo europeo io non starei in questo governo”, ha aggiunto Tajani che poco dopo, a margine di un intervento a Milano sull’Ucraina, ha chiarito ulteriormente il suo concetto: “Qua non si parla di riarmo, si tratta di una cosa diversa. Non c’è nessuna corsa alla guerra, c’è soltanto la necessità di rinforzare la nostra sicurezza, che significa rinforzare la sicurezza del Mediterraneo, quella delle frontiere orientali e quella interna. La sicurezza è un concetto molto più ampio. Il presidio del territorio contro il terrorismo significa sicurezza. Il presidio del territorio, da parte delle forze dell’ordine, delle forze armate, significa garantire anche sicurezza ai cittadini. Quindi la sicurezza va letta con una visione un po’ più ampia. Qua non è che c’è la corsa a comprare armi. C’è un lavoro necessario per rinforzare la nostra sicurezza nel complesso. L’Italia ricordiamo anche che ha un’industria della difesa molto importante, con un saper fare che è all’avanguardia del mondo. Quindi il lavoro per la sicurezza sarà anche importante per il nostro comparto industriale che si occupa di difesa”, ha aggiunto Tajani.
Chiude il tema il governatore del Veneto, Luca Zaia: “Riarmo dell’Europa? Lo chiedete a un obiettore di coscienza. Io penso che le guerre hanno un inizio e una fine e sono sessanta i focolai di guerra nel mondo. E tra i più importanti c’è l’Ucraina e il Medio Oriente. La durata tra l’inizio e la fine di un conflitto è direttamente proporzionale all’azione della diplomazia. Ora deve scendere in campo la diplomazia, non possiamo pensare che con armamenti e con riarmi si possano chiudere una guerra. Le guerre si chiudono tutte con un armistizio”.