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Piacenza, Caritas contro la prefettura: “Ci ha scaricato i profughi in cortile”

Dic 2, 2016

“Ci hanno letteralmente scaricato sette profughi nel cortile senza dirci nulla. Nessun preavviso, nessuna comunicazione. Li hanno lasciati nella struttura dove sono ricoverati gli ammalati di Aids”. A lanciare la polemica nei confronti della prefettura di Piacenza è il direttore della Caritas piacentina, Giuseppe Chiodaroli, che davanti alla stampa ha raccontato la vicenda di sette giovani somali, di religione musulmana, richiedenti asilo.

Giunti nei giorni scorsi a Bologna, sono stati poi dirottati su Piacenza e la prefettura li ha mandati nella struttura diocesana La Pellegrina alle porte di

Piacenza, nota da sempre come casa di ricovero per ammalati gravi di Aids. “Li hanno scaricati come pacchi – dice il direttore della Caritas – non ci è stata fornita una lista dei nomi, mettendoci in grave difficoltà nella gestione quotidiana degli ospiti della struttura”.

Ora infatti gli stranieri e le persone affette da Aids (che attualmente sono nove) dovranno convivere condividendo spazi comuni come l’atrio, la cucina e diversi spazi ricreativi, andando a

pesare inevitabilmente sul lavoro degli operatori che devono sorvegliare 24 ore al giorno la struttura affinché norme e protocolli vengano rispettati. “La Caritas – conclude – ha sempre scelto di gestire poche persone proprio per fare davvero integrazione, un’accoglienza di grandi numeri non ha senso, non ha futuro e ha sempre gravi ripercussioni sul territorio. Serve un progetto, l’accoglienza cieca senza pensare al futuro non porta da nessuna parte”.

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