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Petrolio in rialzo con il blocco all’export libico. Borse poco mosse senza Wall Street

Gen 20, 2020

MILANO – Ore 10:30. Inizio di settimana cauto su Piazza Affari e le altre Borse europee, che raccolgono senza entusiasmi il testimone dagli ennesimi record di Wall Street registrati venerdì sera. La Borsa Usa farà però mancare oggi il suo supporto, restando chiusa per celebrare il Martin Luther King Day.

Milano segna un calo dello 0,6%, andamento segnato dai primi dividendi del 2020 su Piazza Affari: acconti di cedole in casa Enel e Snam. Deboli anche le altre Ue: Londra scivola dello 0,27%, Francoforte cede lo 0,23% e Parigi lo 0,44%.

I riflettori di giornata se li prende il petrolio, in rialzo di oltre un punto percentuale dopo che, lo scorso venerdì, il generale Khalifa Haftar ha fatto scattare il blocco della produzione e delle esportazioni del petrolio da parte della Libia. La mossa si tradurrà in un blocco del petrolio libico di 800.000 barili al giorno. Il Wti si è così riportato a vedere quota 60 dollari al barile mentre il Brent è in area 65,7 dollari. Fresco di stampa anche il rapporto mensile dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), secondo la quale il settore Del petrolio e del gas può “fare molto di più” per rispondere all’emergenza climatica, diversificando maggiormente gli investimenti in energia pulita, che oggi rappresentano solo l’1 per cento.

Rep

Questa mattina, la Borsa di Tokyo ha chiuso la prima seduta della settimana ai massimi in 16 mesi sostenuta dalla progressione degli indici azionari statunitensi sul finale di seduta, venerdì scorso, e la debolezza dello yen sulle principali valute. Il Nikkei ha segnato una variazione positiva dello 0,18% a quota 24,083,51, con un guadagno di 42 punti.

Tra gli appuntamenti di giornata si segnala la pubblicazione del World Economic Outlook da parte del Fondo monetario internazionale. A Bruxelles si riunisce l’Eurogruppo. In Germania, i prezzi alla produzione hanno registrato un moderato rialzo mensile dello 0,1% a dicembre, mancando le attese del mercato che stimava un rialzo dello 0,2 per cento. Su base annua il dato ha mostrato una contrazione dello 0,2% in linea con le aspettative, ma in miglioramento rispetto al -0,7% della passata rilevazione. In Giappone la produzione industriale ha frenato a novembre segnando -1 per cento. In Italia, forte calo dell’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni: per Istat è sceso del 4,0% rispetto a ottobre 2019, un calo considerevole dopo la lieve crescita registrata nei due mesi precedenti.

In attesa di eventuali novità dall’Eurogruppo, è in leggero ribasso a 148 punti base lo spread tra Btp e Bund tedesco, con il tasso del decennale italiano all’1,36% sul mercato secondario. L’euro apre stabile, cala lo yen e sale lo yuan. La moneta europea passa di mano a 1,11 dollari e 122,29 yen. Dollaro/yen sale a 110,17. Sterlina flette a 1,2992 sul biglietto verde. Intanto la Pboc cinese ha fissato il cambio tra il biglietto verde e la valuta di Pechino a 6,8664 rispetto a quota 6,8878 di venerdì scorso. Sul mercato onshore lo yuan guadagna lo 0,2% a 6,85 sul dollaro, il top dal luglio scorso.

Tornando infine alle materie prime principali, il prezzo dell’oro è in lieve rialzo: avanza dello 0,26% e viene scambiato a 1.561,26 dollari l’oncia.

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