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Perché oggi c’è la crisi di governo? – Corriere della Sera

Gen 12, 2021

Oggi — dopo il consiglio dei Ministri che dovrebbe portare all’approvazione del Recovery Fund — il leader di Italia viva, Matteo Renzi,potrebbe ritirare la delegazione del suo partito al governo: le ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti e il sottosegretario Ivan Scalfarotto.

Questo passaggio formalizzerebbe ufficialmente la crisi di governo.

Ma perch siamo arrivati qui? Ecco i motivi.

Gli scontri personali

Renzi, che stato tra i principali fautori della nascita del governo giallorosso (decisiva fu questa intervista), negli ultimi mesi ha spesso avuto una serie di duri scontri con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha accusato spesso di eccessivo protagonismo nelle scelte. A inizio dicembre lo scontro politico si inasprito.

La gestione del Recovery

A far scattare la miccia stata la gestione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, cio il piano di gestione del Recovery Fund, lo strumento comunitario fortemente richiesto dal governo per contrastare la crisi economica provocata dalla pandemia scatenata dal coronavirus. Conte, in una prima fase, aveva ipotizzato una cabina di regia guidata da Palazzo Chigi con l’ausilio di alcuni ministri e, soprattutto, di sei super manager (uno per ogni area dei progetti) e una squadra di tecnici. L’idea per ha creato tensioni nella maggioranza (non solo in Italia viva: anche il Pd, ad esempio, era stato molto critico). I renziani — che nei giorni precedenti avevano insistito anche per l’utilizzo delle risorse legate al Mes, strumento osteggiato dai 5 Stelle —, fanno muro.

La lettera di Renzi al premier

Il 16 dicembre Renzi invia una lettera al premier. Non si chiede al Consiglio dei Ministri di approvare un documento condiviso all’ultimo momento, scrive. Il senatore ipotizza il ritiro della delegazione di IV e sostiene che la sua battaglia non sia legata alla richiesta di pi posti per il suo partito al governo: Non ci basta uno strapuntino. La necessit di approvare il bilancio dello Stato e le ferie natalizie rallentano i tempi della crisi, che per si allarga per spettro e portata. Si inizia a parlare di rimpasto, di esecutivi tecnici di unit nazionale e anche della possibilit di tornare al voto prima che scatti il semestre bianco il prossimo luglio. Conte inizia una verifica di governo.

Il piano Ciao e la delega ai servizi segreti

Dopo Natale, lo scontro sia accende. Il 28 dicembre Italia viva presenta le sue proposte(63) per il rilancio del Paese. Il piano si chiama Ciao, acronimo di Cultura Infrastrutture Ambiente Opportunit. Intanto nello scontro politico si aggiungono l’utilizzo dei fondi legati al Mes (sui quali c’ il veto M5S) e la delega ai Servizi segreti che in mano al premier.

Il braccio di ferro

Alla conferenza stampa di fine anno, il 30 dicembre, il premier apre a modifiche: Servono risposte sul recovery plan, aprire il confronto con le parti sociali e con le varie forze. Auspico un clima di collaborazione per arrivare quanto prima a una sintesi. Ma avverte Renzi: gli ultimatum non sono ammissibili. E non guarda a un possibile rimpasto. Se verr meno la fiducia di un partito il premier annuncia che andr in Parlamento. Meglio andare all’opposizione che accettare questo Recovery: l’ultimo giorno del 2020 Renzi replica all’ipotesi di una parlamentarizzazione della crisi. A livello diplomatico aumentano le voci su un rimpasto. C’ chi valuta il fronte dei responsabili per sostituire i renziani nella maggioranza. Luigi Di Maio e il Pd offrono a IV un patto di legislatura.

La nuova bozza

Il 6 gennaio una nuova bozza del Recovery approda a Palazzo Chigi, ma si tratta ancora. Conte il 9 gennaio scrive: Non mai venuta e mai verr meno, da parte mia, l’apertura al confronto e all’ascolto delle forze che sostengono il governo. Questo vale, ovviamente, anche per il Recovery Plan. L’11 gennaio viene inviata una nuova bozza del Recovery ai componenti del governo in vista del Consiglio dei ministri di stasera. Si tratta di un piano da 222 miliardi di euro. Diverse richieste di IV sono state accolte: dopo la moral suasion del Quirinale, il piano verr approvato. Ma dopo l’ok del governo potrebbe aprirsi la crisi.

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