• 27 Novembre 2024 0:22

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Perché Marchionne era contrario alle auto elettriche

Set 14, 2024

Da diversi anni, il mercato dell’auto guarda con interesse alle auto elettriche, destinate a diventare, progressivamente, il veicolo di riferimento per gli spostamenti, sostituendo le auto con motore termico. Il programma di elettrificazione, soprattutto in Europa, procede più lentamente di quanto ipotizzato negli anni scorsi e le sfide da superare sono diverse. C’è poi la “questione” delle auto elettriche cinesi che, nonostante i dazi UE, possono rappresentare una minaccia concreta per l’intera industria automotive europea.

I problemi legati alla diffusione delle auto elettriche erano state anticipati, almeno in parte, da Sergio Marchionne. L’ex amministratore delegato di FCA, scomparso a causa di una grave malattia nel 2018, aveva espresso diversi dubbi in merito all’elettrificazione “forzata” del mercato delle quattro ruote. La posizione contraria alle auto elettriche era stata descritta da Marchionne nel 2017, in occasione del discorso tenuto a seguito del conferimento di una laurea honoris causa in Ingegneria Meccatronica da parte dell’Università di Trento.

Il punto di vista di Marchionne

Il parere contrario di Marchionne, la cui figura sarà ricordata in una serie TV, in merito alle auto elettriche era legato a diversi aspetti, a partire dai costi ambientali del processo di produzione, che in parte controbilanciano i vantaggi legati all’azzeramento delle emissioni legate all’utilizzo di un’auto. Secondo il manager, c’erano anche altri elementi “pratici” da tenere in considerazione prima di avviare un programma di elettrificazione per l’intero mercato dell’auto come l’autonomia limitata e i tempi lunghi di ricarica ma anche l’assenza (all’epoca ma, in alcune zone in Italia, ancora oggi) di una rete infrastrutturale in grado di sostenere il rifornimento di un intero parco circolante. Marchionne aveva evidenziato anche la questione legata all’aumento dei costi di produzione che si sarebbero tradotti in un aumento del costo finale delle auto. C’è poi un altro argomento che rappresentava, nel 2017, un elemento centrale della visione di Marchionne. Oltre i due terzi dell’elettricità prodotta su scala globale è ottenuta utilizzando fonti fossili. Secondo il manager che salvò la Fiat, la vera sfida sarebbe stata cambiare in modo netto il sistema con cui viene prodotta l’energia elettrica.

Temi ancora attuali

Il punto di vista di Marchionne è ancora molto attuale. Il mercato dell’auto, in Italia come nel resto d’Europa, ha iniziato il suo programma di elettrificazione, con un numero sempre maggiore di modelli elettrici e ibridi plug-in (in grado di funzionare anche in modalità a zero emissioni). Le vendite, però, non sono esaltanti, nonostante gli incentivi, e anche le infrastrutture di ricarica non hanno registrato l’accelerazione che si sperava.

Per quanto riguarda la diffusione di auto elettriche, ad esempio, l’Italia deve fare i conti con una realtà molto complicata. Le auto a zero emissioni, infatti, hanno registrato un incremento delle vendite del +2,4% nel corso del 2024 (i dati sono aggiornati ad agosto) con una quota di mercato di 3,8% (in calo rispetto al 3,9% dello scorso anno). I numeri sono ancora molto limitati. Per ogni auto elettrica venduta in Italia, nel corso del 2024, sono state vendute oltre 9 auto a benzina, senza alcuna forma di elettrificazione. La strada per una mobilità a zero emissioni, almeno in Italia, è ancora molto lunga.

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