È una delle più grandi convenzioni del mondo dei supereroi: le maschere hanno tutti gli occhi bianchi. Come mai?
Nel corso dei decenni infatti l’estetica dei supereroi è mutata anche abbastanza radicalmente non solo nei fumetti ma anche nelle loro versioni videoludiche più recenti e soprattutto televisive o cinematografiche dove in alcuni casi si è optato per eliminare le maschere, mostrare gli occhi o fornire spiegazioni più o meno “realistiche” sulla presenza dei famigerati occhi bianchi come per esempio ne Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan in cui gli occhi bianchi vengono attribuiti ad un complesso e sofisticatissimo sistema di sorveglianza.
Tuttavia andando diametralmente contro la spinta realistica che ormai domina il genere supereroistico le maschere dei supereroi continuano ad avere gli occhi bianchi.
Le maschere con gli occhi bianchi: errore o tributo alla classicità?
Le maschere con gli occhi bianchi sono storicamente attribuire a Phantom (l’Uomo Maschera in Italia) ovvero l’eroe pulp creato da Lee Falk nel 1936. Ma perché Falk decise di dare questo aspetto al suo personaggio?
Per anni si è pensato che quello di Falk e dei suoi collaboratori fosse stato un errore divenuto poi canone con l’esplosione del genere supereroistico di lì ad appena due anni con il debutto di Superman.
Tuttavia è stato proprio lo stesso a rivelare in una intervista che la sua fu una scelta consapevole e legata alle statue classiche che rappresentavano gli eroi della mitologia.
Ho costruito un mondo per Phantom e i suoi personaggi. Le avventure di Phantom sono legate alla giungla ma anche un alter-ego civile che ha tante case in America, Europa e così via. Phantom è ispirato agli eroi classici di cui leggevo da bambino. Parlo di tutti i grandi eroi della mitologia greca e romana. Il fatto che Phantom sia così popolare è dettato dal fatto che ho preso dalla mitologia di quelle culture e non solo. Non è stato casuale, l’ho voluto creare così.
La sua maschera non ha occhi, cioè non potete vedere i suoi occhi. Quando l’ho creato graficamente mi sono ispirato ai busti degli eroi della mitologia greca e romana i cui occhio erano bianchi. Se avessi messo le pupille alla maschera di Phantom sarebbe cambiato tutto: la “mancanza” degli occhi lo avvicina agli eroi del mito.
Quella di Falk è sicuramente una spiegazione affascinante ma come appurato anche in tempi recenti non propriamente corretta.
I greci e i romani infatti dipingevano le loro statue, e quindi anche le pupille, colori persi poi nel tempo. Più probabile che il leggendario autore faccia riferimento alle statue del Rinascimento che, ispirandosi alla classicità così come pervenuta loro, lasciarono il marmo delle loro sculture intonso. C’è anche da sottolineare che maestri come Michelangelo le pupille le scolpivano. Basti prendere il David ma è probabile che le fotografie e la documentazione di cui all’epoca della creazione di Phantom disponeva Falk non fosse precisissima o che comunque l’idea comune fosse che le pupille delle sculture fosse bianche.
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