AGI – Fare promozione turistica è una delle cose più complicate per qualunque regione o governo. Gli scivoloni sono dietro l’angolo, soprattutto se si utilizzano simboli noti e riconoscibili del proprio passato artistico e culturale. Legarlo alla contemporaneità, e alle innovazioni come l’intelligenza artificiale, è ancora più difficile. Ma se si riesce a coinvolgere la comunità artistica locale, producendo una campagna intelligente e originale, il risultato può essere assolutamente brillante. È il caso della Tasmania che, con un pizzico di ironia e un intelligente gioco di parole, ha trovato il modo per raccontarsi al mondo e fornire tutta una serie di informazioni per chi volesse visitarla.
Partiamo dal titolo. Tasmania diventa TasmanAI. E dal claim “AI without the artificial Bit”. Ovvero l’intelligenza senza la parte “artificiale”. Questi due elementi ci raccontano di un qualcosa che è stato partorito dalla creatività umana e che trova forma, colori, compiutezza, nel suo talento. L’idea della campagna parte dalla volontà di emulare le piattaforme generatrici di immagini che, partendo da una richiesta dell’utente, creano una foto nuova e particolarmente accattivante, ma applicando il metodo all’uomo e alle sue vene inventive. In questo caso, infatti, le richieste dei vari utenti, almeno quelle ritenute più adatte a promuovere i paesaggi selvaggi, i connotati, le peculiarità dell’isola, diventano delle vere opere d’arte realizzate dagli artisti locali che si prestano a quest’iniziativa di promozione. L’utente, in tal caso, riceverà l’immagine direttamente sulla sua casella mail. Il video che accompagna il progett spiega bene, e in maniera divertente, tutto il processo.
“Guardare un paesaggio. Contemplare l’esistenza. Prendere un pennello e lasciarsi andare. Perché lasciare che siano i robot a divertirsi? Abbiamo creato un generatore di immagini che si avvale di artisti della Tasmania, e non di algoritmi, per trasformare i suggerimenti in vere opere d’arte, nel luogo più stimolante della Terra. Inviate la vostra richiesta più creativa e, se agli artisti piacerà, vi verrà inviata l’opera vera e propria da conservare”
L’iniziativa è accompagnata da un sito facile da navigare, diviso per sezioni, che racconta bene quali siano le opportunità per chi arriva dall’estero: città in cui camminare, parchi nazionali da scoprire, culture (come quella aborigena) da conoscere. Ma anche consigli su come muoversi, dove alloggiare, quali vestiti mettere in valigia in base al periodo di arrivo. E poi le storie, tante, di chi c’è stato e chi vive. Tutto senza affidarsi a un algoritmo freddo che generi foto e video. Un modo intelligente per parlare di sé attraverso l ‘arte e la propria storia.