• 25 Novembre 2024 2:33

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Per la manovra 15,7 miliardi in deficit. Giorgetti: “Servono scelte difficili”

Set 30, 2023

AGI – Ci sono 15,7 miliardi di euro in deficit a disposizione per finanziare parte delle misure della prossima legge di bilancio. Per il triennio 2023-2025 la revisione delle stime del rapporto tra deficit/Pil programmatico operata dal governo con la Nadef mette a disposizione in totale 23,5 miliardi. I nuovi obiettivi fissati nel testo della nota di aggiornamento del Def inviata in Parlamento assicurano però la progressiva riduzione dell’indebitamento netto strutturale, pari al -5,9% del Pil nel 2023, -4,8% nel 2024, -4,3% nel 2025 e -3,5% nel 2026.

L’economia italiana registra una frenata, con la stima del Pil ritoccata al +0,8% per il 2023 – era al +1% del Def di aprile scorso – e al +1% per il prossimo anno. Il governo conferma inoltre il peso dei bonus edilizi sui conti pubblici. “La revisione al rialzo dell’impatto di bilancio dei crediti d’imposta legati al superbonus (1,1% del Pil) causa un aumento dell’indebitamento netto tendenziale dal 4,5% al 5,2% del Pil per quest’anno”, specifica il testo.

“In una situazione in cui la finanza pubblica è gravata dall’onere degli incentivi edilizi, dal rialzo dei tassi di interesse e dal rallentamento del ciclo economico internazionale, è necessario fare scelte difficili”, annota il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nella prefazione al documento con le stime di finanza pubblica.

“Il Governo ha optato per misure – aggiunge – che affrontino i problemi più impellenti del Paese – l’inflazione, la povertà energetica e alimentare, la decrescita demografica – promuovendo al contempo gli investimenti, l’innovazione, la crescita sostenibile e la capacità di reagire dell’economia”. Il titolare del Mef traccia la linea di politica economica per i prossimi mesi: “La strategia del Governo si basa sull’individuazione di un punto di equilibrio tra sostegno alla crescita, gli investimenti e al potere d’acquisto delle famiglie italiane, da un lato, e disciplina di bilancio e riduzione del rapporto debito/Pil, dall’altro”. 

Confermato il taglio al cuneo fiscale

Il testo della Nadef ribadisce che il Governo ha deciso di confermare per il 2024 il taglio contributivo attuato quest’anno. “In termini di impatto sulla finanza pubblica, si tratta della principale misura della legge di bilancio”, specifica Giorgetti. Il provvedimento, secondo alcune stime, potrebbe costare circa 10 miliardi di euro.

Contestualmente alla conferma del taglio del cuneo per i redditi medio bassi la legge di bilancio finanzierà l’attuazione della prima fase della riforma fiscale, con il passaggio dell’imposta sui redditi delle persone fisiche a tre aliquote e il mantenimento della flat tax per partite Iva e professionisti con ricavi ovvero compensi inferiori a 85 mila euro. E finanzierà anche il rinnovo contrattuale del pubblico impiego, con una particolare attenzione al settore sanitario.

Le risorse generate da spazi in deficit per 3,2 miliardi nel 2023, si legge nella relazione alla Nadef, attraverso un provvedimento d’urgenza, “saranno destinate, in particolare, al conguaglio anticipato dell’adeguamento Istat per i trattamenti pensionistici previsto per l’anno 2024, a misure per il personale delle pubbliche amministrazioni e alla gestione dei flussi migratori”.

Le misure per le famiglie

Il testo del provvedimento varato mercoledì scorso dal Cdm conferma che è allo studio una misura innovativa a favore delle famiglie con redditi medi e bassi, che sarà finanziata dalla legge di bilancio. “In presenza di una preoccupante flessione delle nascite, il Governo intende promuovere ulteriormente la genitorialità e sostenere le famiglie con più di due figli”, annuncia il ministro. Si parla della possibilità di aprire servizi di assistenza a domicilio per neomamme nei primi mesi di vita dei bambini, una formula già collaudata in diversi Paesi europei.

La prima manovra del governo guidato da Giorgia Meloni era stata focalizzata sulle misure di contrasto al caro energia. Ora, con la progressiva discesa e stabilizzazione dei prezzi dei beni energetici, il testo della Nadef anticipa che “le misure di sostegno saranno gradualmente

ritirate entro il 2024, mantenendo una politica fiscale prudente”.
L’Ufficio parlamentare di bilancio ha validato le previsioni macroeconomiche tendenziali della Nadef. Il quadro tendenziale per l’economia italiana – si legge nella lettera di validazione trasmessa al Ministero dell’Economia – si colloca in un “intervallo accettabile”, sia nel biennio 2023-24 che nel successivo. Le stime, si spiega, “sono circondate da un’incertezza molto ampia, ascrivibile principalmente a fattori esterni o esogeni; nel complesso il panel dell’Upb rileva la prevalenza di rischi al ribasso”.

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