AGI – I mercati tornano ad arrancare e Wall Street non riesce a mettere a segno la sua terza striscia di rialzi consecutiva, frenata dall’aumento del rendimento del Treasury a 10 anni, salito ben oltre il 4% ai massimi dal 2008. I future a Wall Street sono misti, penalizzati dalla trimestrale di Tesla, il cui titolo perde oltre il 6% nell’after hour, trainato giù dal calo di ricavi. Male anche i titoli asiatici, tranne la Cina, e i future europei, mentre lo yen sale fin quasi a quota 150 sul biglietto verde e il prezzo del petrolio avanza, sulla scia del calo delle scorte settimanali Usa, che riflettono un andamento costante dei consumi di greggio negli Stati Uniti.
Ad abbattere i prezzi non è bastata l’annunciata riduzione delle scorte petrolifere Usa da parte del presidente Joe Biden, che sta tentando di far calare il prezzo della benzina in vista delle elezioni di midterm. “Chiaramente quest’anno per i mercati la bussola restano i dati sull’inflazione e le indicazioni della Fed” commenta Angelo Kourkafas, strategist per gli investimenti di Edward Jones, mentre ieri sera il Beige Book della Federal Reserve, il rapporto che esce a due settimane dalla riunione del Fomc, il comitato di politica monetaria dell’istituto centrale americano, peggiora le sue prospettive sull’andamento dell’economia Usa, anche se migliorano le pressioni inflazionistiche.
“Ottobre è un periodo stagionalmente favorevole ai rimbalzi delle Borse – commenta Vincenzo Bova, strategist di MPS Capitalservices – Normalmente si fa un minimo e poi parte un rally, che dura fino alla fine del mese. Ma stavolta, coi tempi che corrono, è difficile dirlo e probabilmente arriveranno minimi ancora più bassi. Comunque, per come ha reagito il mercato, questa settimana potrebbe essere positiva, ma sempre in un trend di fondo negativo. Il che vuol dire che qualsiasi rialzo sarà temporaneo”.
Sullo sfondo restano i timori per la corsa dell’inflazione, che non accenna a fermarsi, come dimostrano gli ultimi dati dell’Eurozona, che a settembre hanno registrato un rialzo dei prezzi al consumo del 9,9% dopo il 9,1% di agosto e il 10% della stima flash. Anche in Gran Bretagna l’inflazione e’ salita al 10,1%, ai massimi da 40 anni, dal 9,9% di agosto.
La Borsa di Londra ha registrato una flessione dello 0,13%, dopo che la premier Liz Truss alla Camera dei Comuni, ha fatto sapere che tirerà dritta: “La cosa giusta da fare era operare dei cambiamenti, cosa che ho fatto. Ho chiesto scusa e ora vado avanti”. Intanto pero’ il suo governo è sempre più in bilico, dopo che ieri si e’ dimesso anche il ministro degli Interni, Suella Braveman e il capo dell’opposizione Keir Starmer ha sparato a zero contro di lei: “Sta facendo esperimenti economici sui cittadini”.
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— Stephanie Kelton (@StephanieKelton)
October 19, 2022
Beige book: “Outlook è peggiorato ma si allentano pressioni inflazionistiche”
“Le prospettive economiche sono diventate più pessimistiche a causa delle crescenti preoccupazioni per l’indebolimento della domanda”. È quanto emerge dall’ultimo Beige Book della Fed, il rapporto elaborato sulla base delle informazioni raccolte nei distretti in cui opera la Banca centrale statunitense, a due settimane dalla riunione del Fomc, il comitato di politica monetaria.
Secondo il Beige Book le pressioni inflazionistiche sono migliorate e dovrebbero continuare a farlo, dopo aver toccato il top da 40 anni. In compenso l’attività economica ha rallentato, mostrando una modesta espansione in alcuni distretti, mentre è rimasta piatta in alcune regioni ed è scesa in altre due. L’occupazione comunque continua a salire a un passo tra il modesto e il moderato nelle maggior parte dei 12 distretti di competenza della Fed.