AGI – Tre arresti ma potrebbero arrivarne anche altri per i cori omofobi dei tifosi dei Wolves nella partita di Premier League contro il Chelsea. La Polizia delle West Midlands ha fatto sapere che sta ancora esaminando le immagini delle telecamere di sicurezza per identificare altri responsabili dei “cori discriminatori” nello stadio Molineux. Entrambi i club hanno condannato l’episodio e l’altoparlante dello stadio ha più volte avvertito i tifosi che cori di questo genere non sarebbero stati tollerati.
I tre tifosi fermati al termine della partita (vinta 1-0 dai Wolves) hanno 21, 24 e 32 anni e sono accusati di aver causato “allarme e molestie” e “linguaggio minaccioso volto a sollecitare l’odio basato sull’orientamento sessuale”. Sono stati tutti rilasciati su cauzione.
“Chelsea rent boys” è un coro che allude alla prostituzione maschile molto diffuso negli stadi inglesi quando gioca il Chelsea, un modo per insultare un club stabilmente ai vertici della Premier League e del calcio europeo. A gennaio l’ufficio del pubblico ministero britannico lo ha definito “un insulto omofobo”, avvertendo che chi lo canta potrà essere perseguito per crimini d’odio.
Quest’anno il coro era stato già intonato dalle tifoserie di Liverpool, Leeds, Tottenham e Everton. Gli Spurs hanno condannato i propri tifosi per averlo cantato nella semifinale di Carabao Cup a Stamford Bridge, a inizio gennaio. Un “rent boy” è un termine dello ‘slang’ con cui si indica un giovane che si prostituisce, di norma un ragazzo di bassa estrazione sociale. Nella cultura inglese è spesso associato all’area del West End della capitale, in cui rientra anche Chelsea.
Tra gli anni ’60 e ’70, infatti, molti giovani uomini trasferitisi a Londra si prostituivano per sopravvivere in una città molto cara rispetto ai loro luoghi di origine. In particolare il distretto di Earls Court, a Chelsea, ospita tradizionalmente molti locali ‘gay friendly’. Di qui l’associazione con il club di Stamford Bridge, a cui nell’immaginario dei tifosi più beceri (e invidiosi) si è associata l”accusa’ ai Blues di esser fatti ‘comprare’ dai soldi del magnate russo Roman Abramovich.
AGI – Tre arresti ma potrebbero arrivarne anche altri per i cori omofobi dei tifosi dei Wolves nella partita di Premier League contro il Chelsea. La Polizia delle West Midlands ha fatto sapere che sta ancora esaminando le immagini delle telecamere di sicurezza per identificare altri responsabili dei “cori discriminatori” nello stadio Molineux. Entrambi i club hanno condannato l’episodio e l’altoparlante dello stadio ha più volte avvertito i tifosi che cori di questo genere non sarebbero stati tollerati.
I tre tifosi fermati al termine della partita (vinta 1-0 dai Wolves) hanno 21, 24 e 32 anni e sono accusati di aver causato “allarme e molestie” e “linguaggio minaccioso volto a sollecitare l’odio basato sull’orientamento sessuale”. Sono stati tutti rilasciati su cauzione.
“Chelsea rent boys” è un coro che allude alla prostituzione maschile molto diffuso negli stadi inglesi quando gioca il Chelsea, un modo per insultare un club stabilmente ai vertici della Premier League e del calcio europeo. A gennaio l’ufficio del pubblico ministero britannico lo ha definito “un insulto omofobo”, avvertendo che chi lo canta potrà essere perseguito per crimini d’odio.
Quest’anno il coro era stato già intonato dalle tifoserie di Liverpool, Leeds, Tottenham e Everton. Gli Spurs hanno condannato i propri tifosi per averlo cantato nella semifinale di Carabao Cup a Stamford Bridge, a inizio gennaio. Un “rent boy” è un termine dello ‘slang’ con cui si indica un giovane che si prostituisce, di norma un ragazzo di bassa estrazione sociale. Nella cultura inglese è spesso associato all’area del West End della capitale, in cui rientra anche Chelsea.
Tra gli anni ’60 e ’70, infatti, molti giovani uomini trasferitisi a Londra si prostituivano per sopravvivere in una città molto cara rispetto ai loro luoghi di origine. In particolare il distretto di Earls Court, a Chelsea, ospita tradizionalmente molti locali ‘gay friendly’. Di qui l’associazione con il club di Stamford Bridge, a cui nell’immaginario dei tifosi più beceri (e invidiosi) si è associata l”accusa’ ai Blues di esser fatti ‘comprare’ dai soldi del magnate russo Roman Abramovich.