I nuovi limiti imposti dall’Unione Europea per quel che riguarda le emissioni media delle nuove auto prodotte e vendute stanno spaventando molte casa automobilistiche. D’altronde le norme dalla UE parlano chiaro: se non dovessero essere rispettati i paletti, sono previste sanzioni economiche molto salate. Per questo motivo c’è chi ha iniziato a muoversi chiedendo che siano rivisti i limiti o che venga dato più tempo alle case automobilistiche per riuscire a riorganizzare la propria produzione. Chi invece non sembra essere affatto preoccupata per questi limiti sono è la Bmw: i vertici dell’azienda automobilistica tedesca, infatti, si sono detti pronti ad assecondare le richieste europee.
Le nuove norme dell’Unione Europea sulle emissioni
Ma quali sono questi paletti imposti dall’Unione Europa? Il primo limite che le varie case automobilistiche sono chiamate a rispettare è quello delle emissioni delle nuove auto prodotte che non deve superare il tetto massimo di 95 g/km di CO2 (ora il limite è di 116 g/km di CO2). Poi la produzione delle auto elettriche deve aumentare e raggiungere almeno il 20%.
Come abbiamo accennato in precedenza, nel caso in cui una casa automobilistica non dovesse rispettare questi limiti, sono previste sanziono molto salate: le multe previste sono infatti di ben 95 euro per ogni grammo al chilometro di CO2 in eccesso di ogni automobile venduta oltre quella soglia. Facendo due calcoli, gli analisti hanno quindi previsto che le case automobilistiche che non dovessero rientrare nei parametri rischierebbero sanzioni che andrebbero dai 10 ai 15 miliardi di euro. Cifre enormi che nessuno vorrebbe dover pagare.
La Bmw non teme sanzioni
Tornando alla Bmw, l’amministratore delegato della casa automobilistica tedesca, Oliver Zipse, non si è mostrato affatto preoccupato riguardo alle sanzioni previste dall’Unione Europea, tanto da andare contro anche ad alcuni colleghi che vorrebbe che i limiti fosse rivisti o i tempi allungati. “Non vediamo alcuna ragione per ritardare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per il 2025”, ha dichiarato.
Una tranquillità data anche dagli investimenti fatti dalla Bmw per quel che riguarda i veicoli ibridi. D’altronde, come ha aggiunto Oliver Zipse: “La riduzione delle emissioni di CO2 non riguarda solo la mobilità elettrica”. Per riuscire a rientrare nei nuovi limiti imposti dall’Unione Europea e scongiurare il rischio di ricevere multe molto salate, le varie case automobilistiche hanno infatti la possibilità di diversificazione la propria produzione includendo anche tecnologie alternative all’elettrico.
È noto a tutti che le auto a zero emissioni stiano facendo molto fatica a imporsi sui mercati globali, motivo per cui molte case automobilistiche non hanno ancora puntata in massa sulla produzione di vetture full electric ma stiano puntando anche su tecnologie alternative.
L’amministratore delegato della Bmw ha però mosso una critica per quel che riguarda un’altra norma adottata dall’Unione Europea: il divieto di vendere veicoli a combustione interna a partire dal 2035: “L’UE dovrebbe adottare una politica che promuove il progresso e la crescita economica, piuttosto che imporre barriere”.
C’è invece chi è molto più preoccupato di quanto lo siano alla Bmw sui limiti imposti per il prossimo anno. Basti pensare che la Renault ha chiesto alla Commissione Europea di rivedere gli obiettivi sulle emissioni previsti per il 2025.