• 24 Dicembre 2025 14:46

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Pence a Roma incontra Mattarella e Conte: confronto su Iran, Irak, Libia e dazi

Gen 24, 2020

Roma: serve più coordinamento

La richiesta italiana, esplicitata già all’indomani dell’attacco contro il generale iraniano Souleimania Baghdad, è quella di arrivare a forme di maggiore coordinamento tra i comandanti militari sul terreno e poi a livello politico tra i due Paesi. Per l’Italia, infatti, è prioritario garantire la sicurezza dei circa 900 uomini che si trovano attualmente tra Baghdad ed Erbil, secondo più grande contingente dopo quello statunitense. Concetti che Conte ribadirà questa sera anche al presidente dell’Iraq, Baham Salih con il quale ci sarà uno scambio di valutazioni sulla situazione nel Paese anche alla luce delle novità intervenute sul fronte politico e parlamentare.

Dazi, il negoziato europeo

In prima battuta il negoziato sui dazi è europeo. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, appare ottimista e ieri al World Economic Forum di Davos ha riferito di «avere avuto una conversazione molto buona con Trump» e di aspettarsi «nel giro di poche settimane un accordo che potremo firmare insieme riguardante il commercio, la tecnologia e l’energia». Nello stesso tempo anche la Bce, per voce della presidente, Christine Lagarde, «monitorerà con grande attenzione le vicende sul commercio internazionale». Mattarella e Conte diranno a Pence che l’Italia confida in un accordo europeo.

L’Italia punta ad evitare dazi sul vino nel secondo set

Sul piano bilaterale, poi, Conte chiederà che si eviti un secondo set di dazi che rischiano di colpire in modo pesante il vino italiano, in particolare quello destinato all’esportazione. L’Italia, si fa notare, si vedrebbe colpita senza avere preso parte al consorzio Airbusda cui i dazi sono originati ed è stato, tra l’altro, l’unico Paese Ue ad avere adottato una legislazione molto severa sull’introduzione sperimentale del 5G come richiesto dagli americani. Senza contare che misure come quelle di dazi mirati su prodotti italiani rischiano di alimentare un sentimento antiamericano già in parte diffuso nell’opinione pubblica ma non estraneo neppure ad alcuni settori del Parlamento.

Web tax: in Italia scatta solo se manca decisione Ocse

Non è escluso che da parte americana si possa sollevare la questione della web tax sulle grandi società americane del settore digitale. Conte spiegherà che a differenza di altri Paesi europei come la Francia in Italia le misure scatteranno solo dopo 14 mesi e se nel frattempo vi sarà una decisione dell’Ocse il nostro Paese vi si adeguerà automaticamente. L’Italia, ha ricordato ieri il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a Davos punta a un accordo globale per la webtax, ma in assenza di questo accordo scatterà la tassazione italiana a partire dal febbraio 2021. La Francia ha invece annunciato che a fronte della decisione Ocse ci sarà una sospensione delle misure già prese.

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