• 28 Dicembre 2024 23:47

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Paure e dubbi su vaccini. La soluzione è comunicare meglio

Apr 10, 2021

Da  un lato aumentano del 5 per cento le persone convinte dell’efficacia dei vaccini nel prevenire le malattie infettive dall’altro un italiano su tre pensa che esistano vaccini di serie A e serie B e il 46 per cento è disposto ad aspettare pur di ricevere un vaccino ritenuto “migliore”. A spiegare l’atteggiamento degli italiani rispetto ai vaccini dopo le vicende Astrazeneca è la professoressa Guendalina Graffigna, ordinaria di Psicologia dei consumi e della salute all’Università Cattolica e direttore dell’EngageMinds HUB che ha elaborato i numeri.

 

Ancora: secondo il report “Covid 19 e la maratona pandemica: psicologia e accettazione della campagna vaccinale” il 37 per cento – un italiano su tre – teme gli effetti avversi dei vaccini anti-Covid19. Lo scorso maggio era di 8 punti in meno, il 29 per cento.  “Se finora abbiamo puntato il dito contro i complottisti nelle campagne vaccinali, adesso stiamo dando un terreno di coltura a questi pensieri negativi” perché i risultati scientifici non vengono comunicati con la dovuta attenzione al “dato psicologico, non solo a quello razionale”. Il vaccino ha infatti un valore simbolico molto più incisivo rispetto ai normali farmaci, che alimenta fantasie e timori irrazionali. “La persona quando si vaccina si sente sana e percepisce l’inoculazione come momento di esposizione a un patogeno. Questo di per sé psicologicamente spaventa”, spiega Graffigna. C’è, dunque, un piano psicologico (dell’immaginario e delle emozioni soggettive) che ha le sue ragioni, uno scientifico e uno – tutto nuovo – che è quello consumeristico. “Quello che vede la marca di vaccini di serie A o di serie B. Questo non fa che aumentare lo scetticismo. Parlare in termini di marketing di un vaccino stona rispetto a temi quali salute, morte. L’esito è una gran confusione che è terreno fertile per il sospetto”, dice. La soluzione? Comunicare meglio. “Le spiegazioni non devono seguire solo una logica lineare, un pensiero puramente scientifico e razionale perché chi è fuori dal mondo istituzionale e medico ragiona in modo laico che segue equazioni psicologiche. Il rischio è di parlare e di non farsi ascoltare, di parlare due lingue diverse”.

 
Per il report “Covid 19 e la maratona pandemica: psicologia e accettazione della campagna vaccinale”  è stato coinvolto un campione di oltre 5.000 italiani, rappresentativo della popolazione per sesso, età, appartenenza geografica e occupazione.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close