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Passare da iPhone ad Android, guida semplificata

Set 6, 2016

Come la mettiamo con i messaggi?

I tradizionali SMS continuano a funzionare come sempre, e se siete utenti Whatsapp (o simili) dovrete solo ripetere la registrazione sul nuovo telefono. Non potrete più usare la piattaforma iMessage, che è di Apple ed è dedicata solo ad iPhone, iPad e computer Mac. E per qualche tempo è possibile che i messaggi in arrivo da utenti iPhone non giungano al vostro telefono, fino a che il sistema non si aggiorna e “capisce” che non avete più un iPhone.

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Immagine: patronestaff per Depositphotos

Anche in questo caso, nessun cambiamento rilevante tranne quest’ultima piccola seccatura.

Perderò la mia musica?

No, anche qui nessun pericolo. Se usate Spotify o simili, basterà scaricare e accedere alla relativa applicazione. Stessa cosa se avete una collezione personale su Google Music, mentre se vi piace Apple Music, potrete usarla anche su Android.

Se la vostra collezione personale è su iTunes, andrà trasferita su Google Music e potrebbe volerci un po’ di tempo. La cosa più semplice è scaricare l’apposito programma fornito da Google (scaricatelo da questa pagina). In fase di installazione, impostatelo affinché copi la collezione di iTunes: potrebbe volerci molto tempo, anche delle settimane, se la collezione è molto grande e/o la linea in upload è lente. Ma a cose fatte la vostra collezione personale di musica sarà online a accessibile dallo smartphone in streaming (o in download) gratuitamente. Lo stesso servizio con Apple costa 25 euro l’anno.

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Immagine: NakoPhotography per Depositphotos

Se preferite la vecchia maniera, è anche possibile limitarsi a una copia locale, molto semplice visto che i file musicali di iTunes non hanno DRM. Basta prendere la cartella con la musica sul PC e spostarla dove più vi pare, oppure potete anche lasciarla dov’è in effetti. Usare iTunes con un telefono Android infatti è possibile, con qualche piccolo accorgimento.

Come faccio con le fotografie?

Anche in questo caso la soluzione migliore è il backup online. Se usate già Google Photo non dovete fare niente, e lo stesso vale per chi usa Dropbox, OneDrive o altri sistemi accessibili anche da Android. Se invece siete utenti di iCloud Drive dovrete prima scaricare le fotografie su un computer, e poi ricaricarle su uno dei servizi citati. Anche in questo caso la seccatura principale è il tempo necessario per completare l’operazione.

Se tenete la collezione di fotografie sul Mac o sul PC, in locale, non dovete fare assolutamente nulla, potrete continuare a usare il vostro sistema come avete sempre fatto. Basterà collegare il cavo dello smartphone e trasferire le fotografie, esattamente come si fa con un iPhone – anche se usate Foto su OX S.

E le belle foto che fa l’iPhone?

Stiamo parlando di Android top di gamma, vale a dire dei migliori smartphone che si trovino con il sistema operativo di Google. Questo significa che fanno fotografie belle quanto quelle dell’iPhone, come minimo; anzi, in effetti in molti casi sono meglio. Galaxy S7, LG G4 ed LG G5, Huawei P9 e tanti altri; tutti sono in grado di fare fotografie fantastiche senza nulla da invidiare all’iPhone di Apple.

Anzi, se il vostro interesse è la qualità fotografica prima di tutto è molto probabile che siate già passati ad Android da almeno un anno, forse anche di più.

Troverò tutte le applicazioni che voglio?

In questo caso la risposta è “quasi certamente sì”. Esistono alcune applicazioni che si trovano solo sull’App Store di Apple ma sono poche, e in molti casi esiste un’alternativa più che valida. Le vere eccezioni, app che ci sono solo su iOS e sono prive di un’alternativa soddisfacente, sono pochissime: Garage Band è probabilmente tra queste, quindi i musicisti forse vorranno restare con iPhone ancora per un po’.

Ci sarà TouchID?

L’accesso tramite impronta digitale su Android esiste, ma non si chiama TouchID. Non è presente su tutti gli smartphone in commercio, ma la si trova senz’altro su un top di gamma – vale a dire quei modelli più costosi che abbiamo preso oggi in considerazione.

È possibile che non siano presenti tutte le funzioni che siete abituati a usare, se per esempio ricorrete spesso ad Apple Pay – ma è poco probabile visto che questo servizio in Italia ancora non esiste ufficialmente, così come i servizi equivalenti proposti da altri.

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