AGI – “L’obiettivo alle Olimpiadi è vincere il più possibile. Sette medaglie sarebbe già un bel risultato ma anche se non c’è la Russia non sarà facile. Vogliamo riportare nella nostra bacheca l’oro che era mancato a Tokyo nel 2021. Dieci medaglie ai Mondiali dello scorso anno e undici ai recenti Europei sono sicuramente basi molto solide”. Lo dice all’AGI, Maurizio Randazzo, vicepresidente vicario della Federscherma, capo missione per il settore alle Olimpiadi di Parigi 2024 e con un passato di ottimo spadista tanto da conquistare due ori olimpici consecutivi a squadre (Atlanta ’96 e Sydney 2000) e tre titoli mondiali sempre a squadre.
“Non c’è la Russia ma comunque gli avversari non mancheranno, nella spada sicuramente i francesi, nella sciabola gli ungheresi e nel fioretto dico tutti – afferma Randazzo -. Ci saranno nove matricole, tra esse anche il campione del mondo del fioretto Marini. Confido molto nelle squadre, in primis del fioretto ma anche spada maschile e femminile. C’è poi la sciabola dove schieriamo i primi tre degli Europei e anche la sciabola femminile si è qualificata molto bene per le Olimpiadi”.
Randazzo oltre a Marini indica tre atlete da medaglia, anche importanti: “Errigo è portabandiera e poi è il suo palmares è noto a tutti, Alice Volpi si presenta nelle vesti di campionessa del mondo, Martina Favaretto ha vinto due gare di Coppa del mondo e poi c’è Marini“. Tornando all’edizione dei Giochi di tre anni fa, il numero due della scherma italiana dice, “a Tokyo si era conclusa l’era dalla presidenza di Giorgio Scarso, ora nel triennio di Paolo Azzi abbiamo ottenuto buoni risultati a livello internazionale, sono stati incrementati i tesserati sono saliti a 23.000 con 300 società affiliate, oltre ad aver dato maggiore importanza alla spada che è l’arma più affollata”. Rispondendo alla domanda perché la spada è la più praticata, Randazzo all’AGI spiega, “tutti pensano che sia più semplice anche perché ogni stoccata è un punto”.
“La sciabola è la meno praticata, abbiamo fatto dei progetti anche con Sport e Salute – sostiene il 60enne dirigente federale siciliano di nascita ma vercellese d’adozione, ora avvocato -. La sciabola è più praticata al Sud, il fioretto al Nord e al Centro mentre la spada indistintamente in tutta Italia”. Alla domanda quale è stato il momento più bello della sua carriera da atleta, Randazzo risponde, “quando ho smesso a 36 anni perché bisogna avere coscienza dei propri limiti, smettere quando hai realizzato per la seconda volta il sogno della vita”.
Nella sua carriera Randazzo ha partecipato a tre edizioni delle Olimpiadi, Barcellona ’92, Atlanta ’96 e Sydney 2000 vincendo la gara a squadra di spada nelle ultime due edizioni rispettivamente assieme a Sandro Cuomo ed Angelo Mazzoni, quindi Mazzoni, Paolo Milanoli e Alfredo Rota.
AGI – “L’obiettivo alle Olimpiadi è vincere il più possibile. Sette medaglie sarebbe già un bel risultato ma anche se non c’è la Russia non sarà facile. Vogliamo riportare nella nostra bacheca l’oro che era mancato a Tokyo nel 2021. Dieci medaglie ai Mondiali dello scorso anno e undici ai recenti Europei sono sicuramente basi molto solide”. Lo dice all’AGI, Maurizio Randazzo, vicepresidente vicario della Federscherma, capo missione per il settore alle Olimpiadi di Parigi 2024 e con un passato di ottimo spadista tanto da conquistare due ori olimpici consecutivi a squadre (Atlanta ’96 e Sydney 2000) e tre titoli mondiali sempre a squadre.
“Non c’è la Russia ma comunque gli avversari non mancheranno, nella spada sicuramente i francesi, nella sciabola gli ungheresi e nel fioretto dico tutti – afferma Randazzo -. Ci saranno nove matricole, tra esse anche il campione del mondo del fioretto Marini. Confido molto nelle squadre, in primis del fioretto ma anche spada maschile e femminile. C’è poi la sciabola dove schieriamo i primi tre degli Europei e anche la sciabola femminile si è qualificata molto bene per le Olimpiadi”.
Randazzo oltre a Marini indica tre atlete da medaglia, anche importanti: “Errigo è portabandiera e poi è il suo palmares è noto a tutti, Alice Volpi si presenta nelle vesti di campionessa del mondo, Martina Favaretto ha vinto due gare di Coppa del mondo e poi c’è Marini”. Tornando all’edizione dei Giochi di tre anni fa, il numero due della scherma italiana dice, “a Tokyo si era conclusa l’era dalla presidenza di Giorgio Scarso, ora nel triennio di Paolo Azzi abbiamo ottenuto buoni risultati a livello internazionale, sono stati incrementati i tesserati sono saliti a 23.000 con 300 società affiliate, oltre ad aver dato maggiore importanza alla spada che è l’arma più affollata”. Rispondendo alla domanda perché la spada è la più praticata, Randazzo all’AGI spiega, “tutti pensano che sia più semplice anche perché ogni stoccata è un punto”.
“La sciabola è la meno praticata, abbiamo fatto dei progetti anche con Sport e Salute – sostiene il 60enne dirigente federale siciliano di nascita ma vercellese d’adozione, ora avvocato -. La sciabola è più praticata al Sud, il fioretto al Nord e al Centro mentre la spada indistintamente in tutta Italia”. Alla domanda quale è stato il momento più bello della sua carriera da atleta, Randazzo risponde, “quando ho smesso a 36 anni perché bisogna avere coscienza dei propri limiti, smettere quando hai realizzato per la seconda volta il sogno della vita”.
Nella sua carriera Randazzo ha partecipato a tre edizioni delle Olimpiadi, Barcellona ’92, Atlanta ’96 e Sydney 2000 vincendo la gara a squadra di spada nelle ultime due edizioni rispettivamente assieme a Sandro Cuomo ed Angelo Mazzoni, quindi Mazzoni, Paolo Milanoli e Alfredo Rota.