La città di Napoli è stratta in una morsa sempre più soffocante. Non si tratta solo dell’affollamento, del traffico o dei problemi legati alla mobilità, ma di un fenomeno più oscuro e pericoloso: il racket dei parcheggiatori abusivi. Coloro che un tempo venivano chiamati “posteggiatori”, incutono timore come mai prima d’ora, in quanto membri di organizzazioni criminali in piena regola, che ne hanno fatto un business, l’ennesimo, da cui trarre enormi profitti. Il controllo di vaste aree del capoluogo campano passa anche da qui. E chi ne paga le conseguenze sono i malcapitati di turno, messi alle strette con metodi intimidatori e violenti.
Cifre in continuo aumento
Le tariffe imposte ai conducenti sono lievitate negli anni, fino a raggiungere cifre ragguardevoli, soprattutto in occasione di concerti o eventi sportivi. Alla pari di qualsiasi attività legale, il prezzo da pagare cambia a seconda dell’occasione. Il minimo da mettere in preventivo ruota attorno ai 15-20 euro a serata. Che possono, però, pure raddoppiare, in occasione dei match casalinghi di Serie A o Champions League della squadra di Antonio Conte. Dietro i suddetti proventi, un giro milionario, fonte di sostegno dei camorristici e causa di conflitti interni per il dominio del territorio.
Le conseguenze si ripercuotono in misura pesante sulla vita dei residenti. Tuttavia, la piaga presenta anche delle ripercussioni indirette, confermano i commercianti. Che, nonostante le infinite bellezze della città, perdono fette importanti di clientela, a causa, appunto, del malaffare. Motivo di tensioni, che tendono a sfociare in violenza, certi tipi di condotte nuocciono al turismo. Le vittime del racket sono spesso costrette al silenzio, per paura di ritorsioni. Lasciate da sole, faticano a trovare il coraggio, perciò le autorità invocano un cambiamento.
Alla base del fenomeno, cause molteplici e complesse. Di certo, la carenza di parcheggi ha un ruolo chiave, ma la complicità di certi esponenti politici non è meno rilevante. La presenza di organizzazioni criminali ben radicate determina, a sua volta, un circolo vizioso senza apparente fine.
Si invoca una legge nazionale
“È difficile fermare il fenomeno, con i parcheggiatori che diventano sempre più scatenati, agguerriti, pericolosi ed affamati di danaro, con i metodi adottati finora e con le norme vigenti – ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli, deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra -. Per questo crediamo sia opportuno introdurre una legge nazionale che preveda il reato penale e non più solo amministrativo per questa tipologia di effrazioni. L’avevamo proposta ma per ora la maggioranza l’ha bocciata.
Il Governo non vede come prioritario il contrasto agli abusivi della sosta seppure in molti casi essi siano legati a doppio filo ai clan di camorra e quindi le rivalità tra vari gruppi lasciano scie di sangue. Napoli, e non solo, è sotto assedio e bisogna fare tutto il possibile per liberarla. Un tempo anche le mafie venivano sottovalutate e così hanno avuto modo di proliferare. Il sistema dei parcheggi abusivi è una delle tante ramificazioni della camorra e sta diventando sempre più robusta proprio perché si continua a prenderlo sotto gamba. È certo che i cittadini sono sotto assedio”.