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Papa, nessuna apertura sul celibato dei sacerdoti

Feb 12, 2020

documento su amazzonia

Bergoglio non esclude delle riflessioni future, ma per ora resta tutto come è stato fino ad oggi

di Carlo Marroni

12 febbraio 2020


Pronto documento Papa su Amazzonia, attese su celibato

2′ di lettura

Nessuna apertura sul celibato dei sacerdoti. Come ormai dato per scontato da Papa Francesco è arrivata la riaffermazione piena del principio (che non è un dogma), nonostante le richieste di parti importanti della Chiesa sull’avvio di un percorso. Bergoglio non esclude delle riflessioni future, ma per ora resta tutto come è stato fino ad oggi.

Solo chi è ordinato può presiedere all’Eucarestia»

Nel documento che conclude il percorso del Sinodo sull’Amazzonia, un passaggio è netto: «Il modo di configurare la vita e l’esercizio del ministero dei sacerdoti non è monolitico e acquista varie sfumature in luoghi diversi della terra. Perciò è importante determinare ciò che è più specifico del sacerdote, ciò che non può essere delegato. La risposta consiste nel sacramento dell’Ordine sacro, che lo configura a Cristo sacerdote. E la prima conclusione è che tale carattere esclusivo ricevuto nell’Ordine abilita lui solo a presiedere l’Eucaristia. Questa è la sua funzione specifica, principale e non delegabile. Alcuni pensano che ciò che distingue il sacerdote è il potere, il fatto di essere la massima autorità della comunità».

Il richiamo a Giovanni Paolo II

E ricorda: «Ma San Giovanni Paolo II ha spiegato che, sebbene il sacerdozio sia considerato “gerarchico”, questa funzione non equivale a stare al di sopra degli altri, ma «è totalmente ordinata alla santità delle membra di Cristo». Quando si afferma che il sacerdote è segno di «Cristo capo», il significato principale è che Cristo è la fonte della grazia: Egli è il capo della Chiesa «perché ha il potere di comunicare la grazia a tutte le membra della Chiesa».

L’importanza del ruolo delle donne, ma senza sacerdozio

E poi le donne. Dove si ribadisce il no al sacerdozio femminile, più volte riaffermato: «Non possiamo omettere di incoraggiare i doni di stampo popolare che hanno dato alle donne tanto protagonismo in Amazzonia, sebbene oggi le comunità siano sottoposte a nuovi rischi che non esistevano in altre epoche. La situazione attuale ci richiede di stimolare il sorgere di altri servizi e carismi femminili, che rispondano alle necessità specifiche dei popoli amazzonici in questo momento storico». In una Chiesa sinodale «le donne, che di fatto svolgono un ruolo centrale nelle comunità amazzoniche, dovrebbero poter accedere a funzioni e anche a servizi ecclesiali che non richiedano l’Ordine sacro e permettano di esprimere meglio il posto loro proprio. È bene ricordare che tali servizi comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del Vescovo. Questo fa anche sì che le donne abbiano un’incidenza reale ed effettiva nell’organizzazione, nelle decisioni più importanti e nella guida delle comunità, ma senza smettere di farlo con lo stile proprio della loro impronta femminile».

Per approfondire:

Celibato, Ratzinger serra i ranghi contro la Chiesa di Francesco

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