• 15 Gennaio 2025 20:03

Corriere NET

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Papa Francesco: “Ogni tipo di abusi sui minori è un atto spregevole e atroce”

Gen 15, 2025

AGI – “L’abuso sui minori, di qualunque natura esso sia, è un atto spregevole e atroce”, “è una gravissima violazione dei comandamenti di Dio”. È il monito di Papa Francesco nel corso dell’Udienza Generale dedicata ai bambini. “Ancora oggi nel mondo, centinaia di milioni di minori, pur non avendo l’età minima per sottostare agli obblighi dell’età adulta, sono costretti a lavorare e molti di loro sono esposti a lavori particolarmente pericolosi”, ha affermato il Pontefice. “Per non parlare dei bambini e delle bambine che sono schiavi della tratta per prostituzione o pornografia, e dei matrimoni forzati“. “E questo è un po’ amaro”, ha aggiunto a braccio. “Nelle nostre società, purtroppo, sono molti i modi in cui i bambini subiscono abusi e maltrattamenti”. “L’abuso sui minori, di qualunque natura esso sia, è un atto spregevole e atroce. Non è semplicemente una piaga della società e un crimine; è una gravissima violazione dei comandamenti di Dio. Nessun minore dovrebbe subire abusi. Anche un solo caso è già troppo”, ha sottolineato.

 

“Combattere lo sfruttamento, in particolare quello minorile, è la strada maestra per costruire un futuro migliore per tutta la società”, ha spiegato Francesco.  “E allora ci chiediamo: io cosa posso fare? Prima di tutto dovremmo riconoscere che, se vogliamo sradicare il lavoro minorile, non possiamo esserne complici. E quando lo siamo? Ad esempio quando acquistiamo prodotti che impiegano il lavoro dei bambini. Come posso mangiare e vestirmi sapendo che dietro quel cibo o quegli abiti ci sono bambini sfruttati, che lavorano invece di andare a scuola? La consapevolezza su quello che acquistiamo è un primo atto per non essere complici”, ha proseguito, aggiungendo a braccio: “Vedete da dove vengono quei prodotti”.

 

Il racconto

“C’è un caso anche nel mio Paese, un ragazzino chiamato Loan è stato rapito e non si sa dov’è. E una delle ipotesi è che è stato mandato per togliere gli organi, per fare i trapianti. E questo si fa! Sapete bene, questo si fa! Alcuni tornano con la cicatrice, altri muoiono. Per questo io vorrei oggi ricordare questo ragazzo Loan”. Questo il racconto, a braccio, di Sua Santità. per denunciare lo sfruttamento minorile nel mondo. Il Pontefice ha rimarcato come oggi siano “centinaia di milioni” i minori sfruttati, costretti a lavorare, schiavi della tratta della prostituzione o pornografia, costretti ai matrimoni forzati. Sempre a braccio Francesco, parlando dei lavori, dove si sfruttano i bambini ha spiegato: “Io conosco un paese in America latina che si fa un frutto molto speciale che si chiama arandano. Ma per fare la raccolta dell’arandano ci vogliono mani tenere e la fanno fare i bambini. Schiavizzano i bambini per una raccolta”. L’arandano è un tipo di mirtillo.

 

“Esorto anche i giornalisti a fare la loro parte: possono contribuire a far conoscere il problema e aiutare a trovare soluzioni“, contro lo sfruttamento minorile. Cosi’ Papa Francesco durante l’Udienza Generale. “Non abbiate paura, denunciate, denunciate queste cose”, ha aggiunto a braccio il Pontefice sottolineando come occorra “richiamare anche le istituzioni, comprese quelle ecclesiali, e le imprese alla loro responsabilità”. Serve dunque “risvegliare le coscienze, praticare vicinanza e concreta solidarietà con i bambini e i ragazzi abusati, e nello stesso tempo costruire fiducia e sinergie tra coloro che si impegnano per offrire a essi opportunità e luoghi sicuri in cui crescere sereni”. 

 

Pagano i più piccoli e gli indifesi

“Le povertà diffuse, la carenza di strumenti sociali di supporto alle famiglie, la marginalità aumentata negli ultimi anni insieme con la disoccupazione e la precarietà del lavoro sono fattori che scaricano sui più piccoli il prezzo maggiore da pagare. Nelle metropoli, dove ‘mordono’ il divario sociale e il degrado morale, ci sono ragazzini impiegati nello spaccio di droga e nelle più disparate attività illecite”, ha denunciato Francesco nel suo discorso. “Quanti di questi ragazzini abbiamo visto cadere come vittime sacrificali! A volte tragicamente essi sono indotti a farsi ‘carnefici’ di altri coetanei, oltre che a danneggiare sé stessi, la propria dignità e umanità. E tuttavia, quando in strada, nel quartiere della parrocchia, queste vite smarrite si offrono al nostro sguardo, spesso guardiamo dall’altra parte“.

 

“Ci costa riconoscere l’ingiustizia sociale che spinge due bambini, magari abitanti dello stesso rione o condominio, a imboccare strade e destini diametralmente opposti, perché uno dei due è nato in una famiglia svantaggiata. Una frattura umana e sociale inaccettabile: tra chi può sognare e chi deve soccombere”, ha detto ancora il Papa. “Qualcuno dirà che, come singoli, non possiamo fare molto. È vero, ma ciascuno può essere una goccia che, insieme a tante altre gocce, può diventare un mare. Occorre però richiamare anche le istituzioni, comprese quelle ecclesiali, e le imprese alla loro responsabilità: possono fare la differenza spostando i loro investimenti verso compagnie che non usano e non permettono il lavoro minorile. Molti Stati e Organizzazioni Internazionali hanno già emanato leggi e direttive contro il lavoro minorile, ma si può fare di più”. Francesco ha ringraziato “tutti coloro che non si voltano dall’altra parte quando vedono bambini costretti a diventare adulti troppo presto”. 

La conversione del cuore dei fabbricanti d’armi

L’ultima parte dell’udienza è stata dedicata ai conflitti in corso. “Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, il Myanmar, la Palestina, Israele e i tanti Paesi che sono un guerra. Preghiamo per la pace”. “La guerra sempre è una sconfitta”, ha aggiunto. “E anche, per favore, preghiamo per la conversione del cuore dei fabbricanti delle armi, perché con il loro prodotto aiutano a uccidere”, è l’appello di Francesco. 

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