AGI – L’arrivo in elicottero, in piazza d’Armi all’Aquila, per le cattive condizioni meteo, e non nello stadio Gran Sasso come previsto, poi Papa Francesco ha proseguito in auto il tragitto per raggiungere Piazza Duomo, dove con il cardinale Giuseppe Petrocchi ha cominciato la sua visita ai familiari delle vittime del terremoto del 6 aprile 2009.
“In questo momento di incontro con voi, in particolare con i parenti delle vittime del terremoto, voglio esprimere la mia vicinanza alle loro famiglie e all’intera vostra comunità, che con grande dignità ha affrontato le conseguenze di quel tragico evento”. Così il Pontefice si è rivolto ai presenti all’incontro.
“Vi ringrazio per la vostra testimonianza di fede: pur nel dolore e nello smarrimento, che appartengono alla nostra fede di pellegrini, avete fissato lo sguardo in Cristo, crocifisso e risorto, che con il suo amore ha riscattato dal non-senso il dolore e la morte”, ha aggiunto il Pontefice.
“La rinascita personale e collettiva dopo una tragedia è dono della Grazia ed è anche frutto dell’impegno di ciascuno e di tutti insieme”. Ha detto ai familiari delle vittime e a tutti i presenti. “E sottolineo – ha aggiunto a braccio – insieme. Tutti insieme”. “È fondamentale attivare e rafforzare la collaborazione organica, in sinergia, delle istituzioni e degli organismi associativi: una concordia laboriosa, un impegno lungimirante, perché – ha sempre aggiunto a braccio – stiamo lavorando per i figli, per i nipoti, per il futuro”.
Tra le persone ammesse all’incontro in cattedrale anche una delegazione di 21 detenuti ed ex detenuti delle carceri di Avezzano, Sulmona, Chieti e Pescara e dal personale di polizia penitenziaria. Ad accompagnarla, il Garante dei detenuti della Regione Abruzzo Gianmarco Cifaldi e il presidente del Tribunale di Sorveglianza Maria Rosaria Parruti. “A proposito di speranza, voglio salutare e ringraziare la delegazione del mondo carcerario abruzzese, qui presente – ha detto il Papa – Anche in voi saluto un segno di speranza, perché anche nelle carceri ci sono tante, troppe vittime”.
“Oggi – ha aggiunto il Pontefice rivolgendosi alla delegazione di detenuti ed ex detenuti delle carceri abruzzesi – qui siete segno di speranza nella ricostruzione umana e sociale. Grazie!”.
Ad accogliere Papa Francesco anche il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il prefetto Cinzia Teresa Torraco e il sindaco Pierluigi Biondi per la breve visita privata alla cattedrale, che mostra ancora i segni del terremoto del 2009.
Francesco è atteso ora alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio per aprire la Porta Santa. Da quel momento chiunque – pentito e confessato e accostandosi alla comunione e recitando il Credo, il Padre Nostro, l’Ave Maria e il Gloria al Padre, secondo le intenzioni del Papa – potrà ottenere l’indulgenza plenaria concessa da Celestino V con la bolla Inter sanctorum solemnia.