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Papa Francesco abolisce il segreto pontificio: agevola la giustizia civile – Corriere della Sera

Dic 17, 2019
Il segreto pontificio

La svolta segue quella decisa con il Motu Proprio Vos estis lux mundi, Voi siete la luce del mondo, firmato da Papa Francesco il 7 maggio contro i crimini pedofili e gli abusi sessuali. Nel Rescriptum cui allegato il testo, tra l’altro, si stabilisce che il reato di pedopornografia, ovvero l’acquisizione o la detenzione o la divulgazione, a fine di libidine, di immagini pornografiche, sussiste fino a quando i soggetti ripresi nelle immagini hanno 18 anni, e non solo 14 com’era finora. Anche in questo caso, il testo la conseguenza dell’incontro planetario sulla protezione dei minori che si riunito in Vaticano a febbraio. Con il Motu Proprio di dieci mesi fa, il Papa aveva previsto tra l’altro l’obbligo di aprire entro un anno sportelli pubblici in ogni diocesi del pianeta, per raccogliere le denunce di abusi sessuali, e l’obbligo per preti, religiosi e religiose di segnalare tempestivamente ogni crimine alle autorit ecclesiastiche. Coperture e insabbiamenti venivano inoltre definiti come categoria specifica di crimine. Restava la questione del segreto pontificio. L’arcivescovo Charles Scicluna, segretario aggiunto della Congregazione per la Dottrina della fede e uomo di punta del Vaticano nella lotta alla pedofilia, parla di decisione epocale e spiega tra l’altro a Radio Vaticana e Vatican News: Finora la vittima non aveva l’opportunit di conoscere la sentenza che faceva seguito alla sua denuncia, perch c’era il segreto pontificio. Anche altre comunicazioni venivano ostacolate, perch il segreto pontificio un segreto di altissimo livello nel sistema di confidenzialit nel Diritto canonico. Adesso viene facilitata anche la possibilit di salvaguardare la comunit e di dire l’esito di una sentenza.


La denuncia del cardinale Marx

La denuncia era arrivata dal cardinale tedesco Reinhard Marx, uno dei consiglieri pi stretti del Papa: I dossier che avrebbero potuto documentare i terribili atti e indicare il nome dei responsabili sono stati distrutti o nemmeno creati. Invece dei colpevoli, a essere riprese sono state le vittime ed stato imposto loro il silenzio. Le procedure e i procedimenti stabiliti per perseguire i reati sono stati deliberatamente disattesi, e anzi cancellati o scavalcati. I diritti delle vittime sono stati di fatto calpestati e lasciati all’arbitrio di singoli individui. Sono tutti eventi in netta contraddizione con ci che la Chiesa dovrebbe rappresentare. Cos il cardinale aveva chiesto l’abolizione del segreto pontificio, definito dal documento Secreta continere del 1974: la trasparenza, aveva detto, si deve accompagnare alla tracciabilit delle procedure amministrative, in modo che chiunque possa sempre sapere chi ha fatto che cosa, quando, perch e a quale fine, e che cosa stato deciso, respinto o assegnato. E aveva aggiunto: Ogni obiezione basata sul segreto pontificio sarebbe rilevante solo se si potessero indicare motivi convincenti per cui il segreto pontificio si dovrebbe applicare al perseguimento di reati riguardanti l’abusi di minori. Allo stato attuale, io di questi motivi non ne conosco.

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