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Papa: «Chi costruisce muri ne resta prigioniero». E la politica italiana “non la capisco”

Apr 1, 2019

Migrazioni, libert religiosa, pedofilia. E anche un nuovo accenno al convegno di Verona sulle famiglie, con una precisazione: non capisco di politica italiana. Sul Boeing 737 della Royal Air Maroc che lo riportava a Roma dopo due giorni di visita in Marocco, Papa Francesco ha incontrato come di consueto i giornalisti al seguito e ha dialogato con loro per oltre mezz’ora. Ecco una sintesi del dialogo pubblicato da Vatican News.

GUARDA IL VIDEO – Papa e re Marocco, “preservare citta’ santa Gerusalemme”

Quali le conseguenze di questa visita per il futuro, per la pace nel mondo, per la coesistenza nel dialogo tra culture?

Io dir che adesso ci sono i fiori, i frutti verranno dopo. Ma i fiori sono promettenti. Sono contento, perch in questi due viaggi ho potuto parlare di questo che mi tocca tanto nel cuore, tanto: la pace, l’unit, la fraternit. Con i fratelli musulmani e musulmane abbiamo sigillato questa fraternit nel documento di Abu Dhabi e qui in Marocco tutti abbiamo visto una libert, una fraternit, un’accoglienza di tutti i fratelli con un rispetto tanto grande. Questo un bel fiore di coesistenza che promette di dare frutti. Non dobbiamo mollare! vero che ci saranno ancora difficolt, tante difficolt perch purtroppo, ci sono gruppi intransigenti. Ma questo vorrei dirlo chiaramente: in ogni religione c’ sempre un gruppo integralista che non vuole andare avanti e vive dei ricordi amari, delle lotte del passato, cerca di pi la guerra e anche semina la paura.

Noi abbiamo visto che pi bello seminare la speranza, andare per mano, sempre avanti. Abbiamo visto, anche nel dialogo con voi qui in Marocco, che ci vogliono dei ponti e sentiamo dolore quando vediamo le persone che preferiscono costruire dei muri. Perch abbiamo dolore? Perch coloro che costruiscono i muri finiranno prigionieri dei muri che hanno costruito. Invece quelli che costruiscono ponti, andranno tanto avanti. Costruire ponti per me una cosa che va quasi oltre l’umano, ci vuole uno sforzo molto grande. Mi ha sempre toccato tanto una frase del romanzo di Ivo Andrić, “Il ponte sulla Drina”: lui dice che il ponte fatto da Dio con le ali degli angeli perch gli uomini comunichino… perch gli uomini possano comunicare. Il ponte per la comunicazione umana. E questo bellissimo e l’ho visto qui in Marocco. Invece i muri sono contro la comunicazione, sono per l’isolamento e quelli che li costruiscono diventeranno prigionieri. I frutti non si vedono ma si vedono tanti fiori che daranno dei frutti, andiamo avanti cos.

Riguardo ai musulmani che si convertono al cristianesimo: preoccupato di questi uomini e donne che rischiano la prigione o in altri Paesi musulmani sono condannati a morte? E poi sul cardinale Barbarin (accusato in Francia di aver coperto atti di pedofilia da parte di preti, ndr) che ha offerto le sue dimissioni.

Io posso dire che in Marocco c’ libert di culto, c’ libert religiosa, c’ libert di appartenenza religiosa; poi la libert sempre si sviluppa, cresce. Tu pensa a noi cristiani di 300 anni fa, se c’era questa libert che abbiamo oggi. La fede cresce nella consapevolezza, nella capacit di capire se stessa (…). Oggi noi abbiamo tolto dal Catechismo della Chiesa cattolica la pena di morte. 300 anni fa bruciavano vivi gli eretici. Perch la Chiesa si accresciuta nella coscienza morale. Cresce anche il rispetto della persona e della libert di culto. Anche noi dobbiamo continuare a crescere. Ci sono cattolici che non accettano quello che il Vaticano II ha detto sulla libert di culto, la libert di coscienza. Ci sono cattolici che non accettano. Anche noi abbiamo questo problema ma anche i fratelli musulmani crescono nella coscienza e alcuni Paesi non capiscono bene o non crescono cos come altri. In Marocco c’ questa crescita. In questo quadro c’ il problema della conversione: alcuni Paesi ancora non la vedono. Non so se vietata ma la pratica vietata. Altri Paesi come il Marocco non hanno problemi, sono pi aperti, pi rispettosi e cercano un certo modo di procedere con discrezione. Altri Paesi con i quali ho parlato dicono: noi non abbiamo problema ma preferiamo che il battesimo lo facciano fuori dal Paese e tornino cristiani. Ma sono modi di progredire nella libert di coscienza e nella libert di culto. A me preoccupa un’altra cosa: la retrocessione di noi cristiani quando togliamo la libert di coscienza, pensiamo ai medici e alle istituzioni ospedaliere cristiane che non hanno il diritto della obiezione di coscienza, per esempio per l’eutanasia. Come? La Chiesa andata avanti e voi Paesi cristiani andate indietro? Pensate questo perch una verit. Oggi noi cristiani abbiamo il pericolo che alcuni governi ci tolgano la libert di coscienza che il primo passo per la libert di culto. Non facile la risposta, ma non accusiamo i musulmani, accusiamo anche noi in questi Paesi dove succede questo. C’ da vergognarsi.

Poi sul cardinal Barbarin. Lui, uomo di Chiesa, ha dato le dimissioni, ma io non posso moralmente accettarle perch giuridicamente, ma anche nella giurisprudenza mondiale classica, c’ la presunzione di innocenza, durante il tempo che la causa aperta. Lui ha fatto ricorso e la causa aperta. Poi quando il secondo tribunale d la sentenza vediamo cosa succede. Ma sempre avere la presunzione di innocenza. Questo importante perch va contro la superficiale condanna mediatica. Cosa dice la giurisprudenza mondiale? Che se una causa aperta c’ la presunzione di innocenza. Forse non innocente ma c’ la presunzione. Una volta ho parlato in un caso in Spagna di come la condanna mediatica ha rovinato la vita di sacerdoti che poi sono stati riconosciuti innocenti. Prima di fare la condanna mediatica, pensarci due volte. E lui ha preferito onestamente: “ma no, io mi ritiro, prendo un congedo volontario e lascio al vicario generale gestire l’arcidiocesi finch il tribunale dia la sentenza finale”.

Ha detto che il fenomeno migratorio non si risolve con le barriere fisiche, ma qui in Marocco la Spagna ha costruito due barriere con lame per tagliare quelli che le vogliono superare. E il Presidente Trump in questi giorni ha detto che vuole chiudere completamente le frontiere e in pi sospendere gli aiuti a tre Paesi centro americani.

I costruttori di muri, siano di lame tagliate con coltelli o di mattoni, diventeranno prigionieri dei muri che fanno. Primo: cosa la storia dir. Secondo: Jordi vole quando mi ha fatto l’intervista, mi ha fatto vedere un pezzo di quel filo con i coltelli. Io ti dico sinceramente che mi sono commosso e poi quando se ne andato ho pianto. Ho pianto perch non entra nella mia testa e nel mio cuore tanta crudelt. Non entra nella mia testa e nel mio cuore vedere affogare nel Mediterraneo e fare un ponte ai porti, non mi entra. Questo non il modo di risolvere il grave problema dell’immigrazione. Io capisco: un governo, con questo problema ha la patata bollente nelle mani, ma deve risolverlo altrimenti, umanamente. Quando io ho visto quel filo, con i coltelli, sembrava di non poter credere. Poi una volta ho avuto la possibilit di vedere un filmato nel carcere, dei rifugiati che tornano, che sono mandati indietro. Carceri non ufficiali, carceri di trafficanti. Se tu vuoi, io posso inviartelo. Fanno soffrire… fanno soffrire. Le donne e i bambini li vendono, rimangono gli uomini. e le torture che si vedono filmate l sono da non credere. stato un filmato fatto di nascosto, con i servizi. Ecco io non lascio entrare: vero perch non ho posto, ma ci sono altri Paesi, c’ l’umanit dell’unione europea. deve parlare l’Unione Europea intera. Non lascio entrare, o li lascio affogare l, o li mando via sapendo che tanti di loro cadranno nelle mani di questi trafficanti che venderanno le donne e i bambini, uccideranno o tortureranno per fare schiavi gli uomini? Questo filmato, a vostra disposizione. Una volta ho parlato con un governante, un uomo che io rispetto e dir il nome, con Alexis Tsipras. e parlando di questo e degli accordi di non lascare entrare, lui mi ha spiegato le difficolt, ma alla fine mi ha parlato col cuore e ha detto questa frase: “i diritti umani sono prima degli accordi”: questa frase merita il premio Nobel.

GUARDA IL VIDEO – Incontro con la comunit cattolica marocchina per papa Francesco

Lei combatte da molti anni per proteggere e aiutare i migranti, come ha fatto negli ultimi giorni in Marocco. La politica europea va esattamente nella direzione opposta. L’Europa diventa come un bastone contro i migranti. Questa politica rispecchia l’opinione degli elettori. La maggioranza di questi elettori sono cristiani cattolici. Lei come si sente con questa triste situazione?

Vedo che tanta gente di buona volont, non solo cattolici, ma gente buona, di buona volont un po’ presa dalla paura, che la predica usuale dei populismi: la paura. Si semina paura e poi si prendono delle decisioni. La paura l’inizio delle dittature. Andiamo al secolo scorso, alla caduta della Repubblica di Weimar, questo lo ripeto tanto. La Germania aveva necessit di un’uscita e, con promesse e paure, andato avanti Hitler, conosciamo il risultato, conosciamo il risultato. Impariamo dalla storia, questo non nuovo: seminare paura fare una raccolta di crudelt, di chiusure e anche di sterilit. Pensate all’inverno demografico dell’Europa. Anche noi che abitiamo in Italia: sotto zero. Pensate alla mancanza di memoria storica: l’Europa stata fatta da migrazioni e questa la sua ricchezza. Pensiamo alla generosit di tanti paesi, che oggi bussano alla porta dell’Europa, con i migranti europei dall’84 in su, i due dopoguerra, in massa, America del Nord, America Centrale, America del Sud. Mio pap andato l nel dopoguerra in accoglienza. Un po’ di gratitudine … vero, per essere comprensivi, che il primo lavoro che dobbiamo fare cercare che le persone che migrano per la guerra o per la fame non abbiano questa necessit. Se l’Europa cos generosa vende le armi allo Yemen per ammazzare dei bambini, come fa l’Europa a essere coerente? E dico: questo un esempio, ma l’Europa vende delle armi. Poi c’ il problema della fame, della sete. L’Europa, se vuole essere la madre Europa e non la nonna Europa deve investire, deve cercare intelligentemente di aiutare ad alzare con l’educazione, con gli investimenti e questo non mio, lo ha detto il cancelliere Merkel. una cosa che lei porta avanti abbastanza: impedire l’emigrazione non con la forza ma con la generosit, gli investimenti educativi, economici, ecc. e questo molto importante. Secondo, su come agire: vero che un Paese non pu ricevere tutti, ma c’ tutta l’Europa per distribuire i migranti, c’ tutta l’Europa. Perch l’accoglienza deve essere con il cuore aperto, poi accompagnare, promuovere e integrare. Se un Paese non pu integrare deve pensare subito di parlare con altri Paesi: tu quanto puoi integrare, per dare una vita degna alla gente. Un altro esempio che io ho vissuto sulla mia carne nel tempo delle dittature, l’operazione Condor a Buenos Aires, in Latino America, Argentina, Cile e Uruguay. stata la Svezia a ricevere con una generosit impressionante. Imparavano subito l’idioma a carico dello Stato, trovavano lavoro, casa. Adesso la Svezia si sente un po’ in difficolt nell’integrare, ma lo dice e chiede aiuto. Quando io sono stato l l’anno scorso mi ha accolto il primo ministro, ma nella cerimonia di congedo era una ministra, una giovane ministra credo dell’educazione, era un po’ brunina perch era figlia di una svedese e di un migrante africano: cos integra un Paese che io metto come esempio come la Svezia. Ma per questo ci vuole generosit, ci vuole andare avanti, ma con la paura non andremo avanti, con i muri rimarremo chiusi in questi muri.

Lei ha appena parlato di paure e del rischio di dittature che possono generare. Proprio oggi (ieri, ndr) un ministro italiano, in riferimento al convegno di Verona, ha detto che pi della famiglia bisogna avere paura dell’islam. Siamo a rischio dittatura?

Un giornale, dopo il mio discorso alla fine del summit sulla protezione dei minori, ha detto: il Papa stato furbo, prima ha detto che la pedofilia un problema mondiale, poi ha detto qualcosa sulla Chiesa, alla fine se ne lavato le mani e ha dato la colpa al diavolo. Un po’ semplicistico, no? Un filosofo francese, negli anni Settanta, aveva fatto una distinzione che a me ha dato molta luce. Lui diceva: “per capire una situazione bisogna dare tutte le spiegazioni e poi cercarne il significato”. Cosa significa socialmente? Cosa significa personalmente o religiosamente? Io cerco di darle tutte le spiegazioni. Ma c’ un punto che non si capisce senza il mistero del male. Pensate alla pedo-pornografia virtuale. Ci sono stati due incontri, pesanti, a Roma e Abu Dhabi. Mi domando come mai diventata una cosa del quotidiano? Come mai – sto parlando di statistiche serie – se vuoi vedere un abuso minorile sessuale dal vivo puoi collegarti con la pedo-pornografia virtuale, te lo fanno vedere. Non dico bugie. Io mi domando: i responsabili non possono fare nulla? Noi nella Chiesa faremo di tutto per finirla con questa piaga, faremo di tutto. Io in quel discorso ho dato misure concrete. Gi c’erano, prima del summit, quando i presidenti delle conferenze mi hanno dato quell’elenco che ho dato a tutti. I responsabili di queste sporcizie, sono innocenti? Quelli che guadagnano con questo? A Buenos Aires, con due responsabili della citt, abbiamo fatto un’ordinanza, una disposizione non vincolante per gli alberghi lussuosi, dove si diceva “mettete alla reception: in questo albergo non si permettono rapporti con i minori”. Nessuno ha voluto metterlo. “No… ma sai… non si pu, sembra che siamo sporchi, si sa che non lo facciamo ma senza il cartello”. Un governo non pu individuare dove si fanno questi filmati con i bambini? Tutti filmati dal vivo. Per dire che la piaga mondiale grande ma anche che non si capisce senza lo spirito del male, un problema concreto. Per risolvere questo ci sono due pubblicazioni che raccomando: un articolo di Gianni Valente su Vatican Insider dove parla dei ‘donatisti’. Il pericolo della Chiesa oggi di diventare ‘donatista’ facendo prescrizioni umane, dimenticando le altre dimensioni. La preghiera, la penitenza, che non siamo abituati a fare? Ambedue! Perch vincere lo spirito del male non ‘lavarsi le mani’, dire ‘il diavolo lo fa’: no. Anche noi dobbiamo lottare col diavolo, con le cose umane. L’altra pubblicazione l’ha fatta la Civilt Cattolica. Io avevo scritto un libro, nell’87, le ‘Lettere della tribolazione’, erano le lettere del Padre Generale dei gesuiti quando stava per essere sciolta la Compagnia. Ho fatto un prologo, questi hanno studiato e hanno fatto uno studio sulle lettere che ho fatto all’episcopato cileno e al popolo cileno. Come agire con questo, le due parti, la parte scientifica e la parte spirituale. Lo stesso ho fatto con i vescovi degli Stati Uniti: le proposte erano troppo metodologiche, senza volont, era trascurata la dimensione spirituale. Vorrei dirvi: La Chiesa non congregazionalista, cattolica, dove il vescovo deve prendere in mano e anche il Papa deve prendere in mano come pastore. Ma come? Con le misure disciplinari e anche con la penitenza, con la preghiera, con l’accusa di s stesso. Sarei grato se studiaste le due cose: la parte umana e spirituale.

L’altra domanda: io di politica italiana non capisco. Ieri mi stata fatta una domanda sul raduno delle famiglie, non so cosa sia, davvero, so che uno dei tanti che si fanno. So anche che ho letto la lettera del cardinale Parolin e sono d’accordo, pastorale, di buona educazione. Ma di politica italiana non domandarmi, non capisco.

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