Lavoro e cooperazione, buona politica, e accoglienza degli stranieri: sono questi gli assi portanti del “sistema Emilia” che Papa Francesco ha voluto porre al centro della sua visita pastorale nella regione. La prima tappa a Cesena, di buon mattino, dove ha parlato della corruzione, il tarlo della vocazione politica che non lascia crescere la civilt. Contro questo male della democrazia combatte il buon politico, il cui servizio alla societ consiste spesso nel lasciare da parte le sue idee personali per prendere le iniziative degli altri e armonizzarle, accomunarli perch sia bene comune. Se questo accade, il buon politico additato ad esempio dal Papa agli emiliani, pu essere paragonato ad un martire perch lascia le proprie idee, ma le mette a servizio per andare verso il bene comune.
L’appello perch pi paesi attuino corridoi umanitari
A met mattina, l’arrivo a Bologna, in coincidenza con la conclusione del Congresso eucaristico diocesano, dove incontra i giovani nordafricani nell’Hub della citt. Un appuntamento delicato, che il Papa ha voluto aprire con un elogio di Bologna, prima citt in Europa, 760 anni fa, a liberare 5855 schiavi. Tantissimi, eppure Bologna non ebbe paura, ha spiegato Francesco: la citt li riscatt, forse anche per ragioni economiche, perch la libert aiuta tutti e a tutti conviene. Nel suo intervento, Francesco ha quindi sottolineato la necessit che un numero maggiore di Paesi adottino programmi di sostegno privato e comunitario all’accoglienza e aprano corridoi umanitari per i rifugiati in situazioni pi difficili, per evitare attese insopportabili e tempi persi che possono illudere. L’appello a velocizzare le procedure risuonato come un forte richiamo alla politica, anche perch lanciato proprio nel centro di prima accoglienza per migranti di Bologna, il luogo in cui centinaia di migranti avviano le procedure burocratiche per il riconoscimento dello status di rifugiati.
Appuntamento con il mondo del lavoro in piazza Maggiore
A seguire, in una giornata densa di appuntamenti di rilievo, l’incontro del Papa con il mondo del lavoro in piazza Maggiore. Voi rappresentate parti sociali diverse, spesso in discussione anche aspra tra loro, ma avete imparato che solo insieme si pu uscire dalla crisi e costruire il futuro, ha spiegato il Papa rivolgendosi ai rappresentanti del mondo del lavoro. Alla piazza gremita il Pontefice ha quindi ricordato che solo il dialogo, nelle reciproche competenze, pu permettere di trovare risposte efficaci e innovative per tutti, anche sulla qualit del lavoro, in particolare l’indispensabile welfare. quello che alcuni chiamano il “sistema Emilia”. Cercate di portarlo avanti. Parlando delle condizioni del lavoro e dei lavoratori, Francesco si quindi schierato per quelle che ha chiamato le soluzioni stabili e capaci di aiutare a guardare al futuro per rispondere alle necessit delle persone e delle famiglie. Ha poi ricordato la esperienza cooperativa, che nasce dal valore fondamentale della solidariet, sviluppata da tempo in Emilia Romagna, che ha ancora molto da offrire, anche per aiutare tanti che sono in difficolt e hanno bisogno di quell’”ascensore sociale” che secondo alcuni sarebbe del tutto fuori uso.
A pranzo con i poveri, poi l’incontro con il mondo accademico
Al termine dell’incontro con i lavoratori e imprenditori in piazza Maggiore, il Papa ha recitato l’Angelus per poi pranzare con i poveri all’interno della basilica di San Petronio. Al termine, Francesco si diretto verso la vicina sede della Curia. Il programma della visita del Pontefice a Bologna prevede l’incontro con i sacerdoti e i religiosi della citt all’interno della Cattedrale di San Pietro e un incontro con il mondo accademico in Piazza San Domenico, con la consegna del Sigillum massimo d’ateneo. Alle 17 la messa allo stadio Dall’Ara.
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