L’astronauta italiano Paolo Nespoli è rientrato questa mattina alle 9:38 sulla Terra insieme ad altri due membri della Expedition 53: Randy Bresnik della NASA e Sergey Ryazanskiy di Roscosmos. Si conclude così la missione Vita, durata 139 giorni, che si somma alle altre due missioni già intraprese da Nespoli a bordo della ISS nel 2007 e nel 2010, che fanno del nostro connazionale l’astronauta italiano che ha trascorso maggiore tempo nello Spazio (350 giorni in tutto), oltre che l’europeo più anziano – e il terzo al mondo – ad avere abitato l’avamposto spaziale.
Paolo Nespoli, o @astro_paolo come abbiamo imparato a chiamarlo, ha infatti compiuto 60 anni il 6 aprile scorso. Gli aspetti importanti della sua missione sono numerosi. Paolo ha infatti condotto 11 esperimenti in orbita, in più ha seguito un programma di allenamento personalizzato (Orthostatic Tolerance) che ha permesso di testare i limiti di tolleranza del corpo umano.
Non solo, essendo la sua terza missione, le analisi a cui si sottoporrà nelle prossime settimane permetteranno di identificare eventuali differenze nella reazione del suo fisico alla permanenza nello Spazio.
Tornando alla cronaca delle ultime ore, nove ore fa Nespoli ha pubblicato il suo ultimo tweet dalla ISS:
See you back on # Earth // Ci vediamo a #Terra! #VITAmissionpic.twitter.com/mxlHToTW09
— Paolo Nespoli (@astro_paolo) 14 dicembre 2017
Quindi si è trasferito sulla navicella spaziale Sojuz MS-05 che alle 6:15 ora italiana si è sganciata dalla ISS e ha iniziato la sua corsa verso la Terra raggiungendo una velocità di 28.000 chilometri orari. Con l’accensione e dei motori e il supporto dei paracadute la corsa è rallentata fino a fermarsi impattando con il suolo della steppa kazaka. Un atterraggio che non è mai “soffice” e che in una delle esperienze passate lo stesso Nespoli aveva descritto come “una 500 in uno scontro frontale con un Tir”.
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Se pensate che la parte difficile sia conclusa vi sbagliate, è proprio adesso che per Nespoli – come per tutti gli astronauti in rientro da una missione di lunga durata sulla ISS – inizia un lungo percorso riabilitativo. @astro_paolo sapeva bene cosa l’aspettava viste le esperienze passate, infatti aveva già messo in conto che “il dopo missione è la parte più difficile di tutta l’impresa. Ci vogliono circa sei mesi, perlomeno sulla base della mia esperienza precedente, ma in generale un po’ per tutti, per recuperare tutte le funzioni fisiche al cento per cento”.
Guardando il video dell’atterraggio noterete infatti che gli astronauti non stanno in piedi: ci vuole qualche ora (o qualche giorno) per riuscire a compiere nuovamente le azioni principali, e di più per quelle più complesse come per esempio guidare. Poi bisogna ristabilire il normale ciclo di sonno e veglia. Insomma bisogna istruire nuovamente il corpo a eseguire funzioni basilari che noi terrestri diamo per scontate. Un percorso faticoso che richiede pazienza e che suscita ammirazione pensando che non appena tutto torna come prima rispunta “di nuovo il desiderio di tornare lassù”.
Di tutta questa fatica a noi arriva davvero poco, ma della missione di Paolo Nespoli restano le grandi emozioni suscitate dalle immagini dallo Spazio che regolarmente e puntualmente ci ha regalato, come questa dell’Italia illuminata nella notte:
Ed eccoci all’ultimo #TimelapseADay di #VITAmission… Non potevo non mettere il mio ospite speciale preferito: l’#Italia di notte! Spero che il viaggio vi sia piaciuto 🌏 pic.twitter.com/EtF7DCmdnq
— Paolo Nespoli (@astro_paolo) 13 dicembre 2017
Bentornato Paolo e grazie di tutto!
Vi piacerebbe vedere la ISS da vicino, ma senza viaggiare nello Spazio? Regalatevi uno stupendo modellino in scala 1:144!