Un bambino iscritto a un nido comunale di Palermo oggi non è stato accettato in classe perché la famiglia non ha fornito il certificato vaccinale entro il termine del 10 marzo, stabilito dalla legge. Domenica scadevano i termini per gli iscritti alla scuola dell’infanzia e dell’obbligo per dimostrare di essere in regola con le dieci vaccinazioni obbligatorie per l’iscrizione, come sancito dal decreto Lorenzin.
Su circa duemila bambini iscritti alle scuole che fanno capo al Comune di Palermo, è stata riscontrata solo una situazione di irregolarità. Anche nelle scuole provinciali e statali è partito il giro di vite per mettere alle strette i ritardatari: da oggi le segreterie degli istituti sono impegnate a chiamare per telefono i genitori che non hanno ancora fornito la documentazione e a trasmettere gli elenchi alle Asp di appartenenza, che devono eseguire i controlli incrociati e verificare se nel frattempo le famiglie si sono messe in regola, pur non avendo ancora fornito la documentazione.
Ma in teoria, da oggi, per chi non ha portato il certificato vaccinale entro il 10 marzo scattano divieti e sanzioni. Per i bambini fino ai 6 anni la legge prevede che non possano frequentare la scuola, per i genitori degli alunni da 6 a 16 anni, invece, sono previste sanzioni da 500 euro in su.