BOLZANO – “Spero di riabbracciare i miei figli il più presto possibile, li ho sentiti e questo mi rincuora perchè li ho visti con i miei occhi, che stavano bene, che stavano giocando, che mi mandavano dei baci e comunque erano contenti”. E’ il racconto di Rosa Mezzina dopo aver ricevuto nella notte la telefonata da parte dei figli Yassine (che l’8 maggio compirà 4 anni) e Yasmine (bimba di 2 anni) che si trovano nella zona di Monastir in Tunisia dopo un lungo viaggio iniziato domenica scorsa da Bolzano per volere del padre Jamel Methenni, 33 anni di origini tunisine. L’uomo è fuggito assieme ai figli senza informare la madre di dove si sarebbe recato con loro e per sei giorni si è reso irrintracciabile. “Non mi ha spiegato perchè se ne è andato, volevo solo parlare con i figli”, ha aggiunto Rosa Mezzina, assistita dall’avvocato Nicodemo Gentile e supportata dalla madre Marina Zuin.
“La cosa positiva è che i bambini sono in Tunisia, che la mamma ha avuto modo di parlarci, di vederli, di verificare per quanto è stato possibile che stanno bene. Adesso dobbiamo solo capire i prossimi passi per come poter far riabbracciare a Rosa e alla sua famiglia i piccoli – ha aggiunto Gentile – non sappiamo come siano arrivati in Tunisia. La battaglia è ancora lunga. Al padre faccio un appello per dire che non sono cose gravissime e di risolvere questa storia in maniera pacifica, non traumatica per i bambini”.
Jamel Methenni è scappato da Bolzano grazie ai passaporti rtilasciati giovedì 19 aprile dal consolato tunisino di Milano. A spiegarlo agli inquirenti italiani è stato lo stesso Consolato con una nota ufficiale. Tre giorni dopo essere entrato in possesso dei documenti, l’uomo ha prelevato i bambini nell’ appartamento di famiglia e ha fatto perdere le sue tracce, fino alla telefonata a sua moglie dalla Tunisia.
I passaporti italiani erano invece rimasti a Bolzano. Tutto il quadro, secondo gli inquirenti, dimostrerebbe che la fuga dell’uomo con i bambini sarebbe stata programmata da tempo.