MILANO – Ore 10.10. I mercati scommettono su intesa tra Stati Uniti e Cina nel secondo giorno di negoziati tra i due Paesi. Oggi il vice premier cinese Liu He è atteso alla Casa Bianca dove incontrerà Donald Trump. Il presidente americano ieri ha diffuso segnali di otttimismo sull’esito del confronto con Pechino. I negoziati – ha detto “sono andati molto bene”. “Penso che ci sia anche la possibilità di un accordo sulle valute”, ha spiegato invece il responsabile degli affari internazionali della Camera di Commercio Usa, Myron Brillian, oltre che su altre questioni come la tutela della proprietà intellettuale, tale da scongiurare “l’aumento delle tariffe Usa all’import dal prossimo 15 ottobre”.
Indicazioni che hanno spinto al rialzo le Borse asiatiche in mattinata con Tokyo che ha chiuso a +1,15%. Sulla stessa lunghezza d’onda anche i listini europei: Milano sale dello 0,32%, Francoforte cresce dello 0,93% e Parigi dello 0,26%. Va controcorrente Londra, su cui pesano ancora le incertezze legate alla Brexit, con il Ftse 100 che arretra dello 0,25%. Stabile lo spread: il differenziale è 142 punti con il rendimento del titolo decennale allo 0,92%.
Tra le valute, l’euro scavalca quota 1,10 e passa di mano a 1,1016 dollari. Anche lo yuan cinese si rafforza sul mercato onshore, posizionandosi sotto quota 7,1 sul biglietto verdeSchizzano le quotazioni del petrolio dopo l’incendio questa mattina di una petroliera iraniana al largo dell’Arabia saudita. I contratti sul greggio Wti con scadenza a novembre guadagnano 74 centesimi a 54,2 dollari l’oncia. Il Brent aumenta di 93 centesimi a 60,03 dollari l’oncia.