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Oslo, i grandi investitori alle compagnie: “Fare di più sul clima o ritireremo i fondi”

Dic 13, 2017

OSLO – La scelta norvegese e scandinava dell’addio veloce ai combustibili fossili fa scala nel grande mondo della finanza globale. Stamane nella capitale del regno, Oslo, oltre duecento grandi investitori internazionali hanno lanciato un severo appello alle imprese impegnate in comparti produttivi che hanno un impatto sull’effetto-serra. Due anni dopo gli accordi mondiali di Parigi sulla difesa del clima, i duecento big invitano le aziende, soprattutto quelle attive nell’estrazione e lavorazione di petrolio e gas, a contribuire a salvare il clima sul pianeta. In caso contrario, minacciano massicci disinvestimenti. Minacciano cioè di eliminare dai loro pacchetti i titoli di big come Coal India ed Exxon Mobil, Gazprom, China petroleum and gas e altri grandi marchi petroliferi e del gas.

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In tal modo, i duecento grandi investitori mondiali firmatari dell´appello di Oslo seguono chiaramente l´esempio del fondo sovrano norvegese, il quale come è noto è il piú ricco del mondo. Il fondo norvegese, nelle settimane scorse, aveva annunciato un disinvestimento dal comparto petrolio e gas per una cifra tra i 35 e i 37 miliardi. Aveva spiegato la scelta con motivazioni economiche: il comparto non offre garanzie di investimenti sicuri sostenibili per il futuro, avevano detto i suoi dirigenti. Ma l’impatto di quell’annuncio è stato ovviamente positivo per incoraggiare l´economia mondiale a farsi carico con urgenza delle minacce poste dal cambiamento del clima sulla Terra.

Tra i firmatari dell´appello reso pubblico oggi a Oslo sono investitori come Pacific investment management co., Amundi, Legal & general investment management, Northern Trust e Aegon. Si rivolgono nell´appello “alle cento imprese piú inquinanti del pianeta” e di fatto fanno dipendere il futuro dei loro investimenti nei titoli di quelle imprese dal loro impegno o meno a favore del clima. Secondo Anne Simpson, direttrice degli investimenti a California public employees´retirement system, “vogliamo chiedere a quelle companies di tagliare le emissioni e di ridurle, in linea con gli obiettivi fissati dagli accordi di Parigi”.

Questo, sempre secondo Simpson, significherebbe un taglio delle emissioni dell´80 per cento circa entro il 2050, ben superiore agli obiettivi che finora le maggiori compagnie petrolifere e del gas si sono poste. Ai cento maggiori inquinatori gli investitori internazionali dell´appello di Oslo chiedono anche trasparenza nel fornire dati reali sulle emissioni da loro causate.

Il colosso petrolifero Exxon ha già ceduto alle pressioni degli investitori: comincerà a pubblicare analisi sul possibile impatto del cambiamento climatico e delle strategie per limitare le emissioni nocive sulle attività del gruppo.

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