03 settembre 2016 – Milano
Viktoria Orsi Toth, 26 anni (Getty)
l due agosto, quando era gi a Rio per la prima Olimpiade, Viktoria Orsi Toth ha saputo insieme a tutto il mondo di essere risultata positiva al clostebol, un anabolizzante. Non ho parlato in queste settimane perch non ero in grado di intendere e di volere — spiega l’azzurra del beach volley, qualificata ai Giochi in coppia con Marta Menegatti —. Ho solo cercato di capire che cosa potesse essere successo.
E che cosa successo?
Nel mese precedente a Rio sono stata sottoposta a 4 controlli, uno in competizione, l’8 luglio, gli altri a sorpresa, compreso l’ultimo, quello del 19 luglio (aveva postato su Instagram le foto dei controlli a casa del 20 giugno e dell’11 luglio). In quest’ultimo sono risultata positiva al clostebol, sostanza che nemmeno conoscevo quando sono venuti quelli del Coni a comunicarmelo. All’inizio mi avevano detto che la quantit era tantissima. E ho pensato: ma che cosa ho fatto, mangiato, bevuto perch potesse capitare? Poi in realt i test di laboratorio hanno rilevato che la quantit era minima, infinitesimale.
Se n’ fatta un’idea?
La quantit esiste, quindi vuol dire che in qualche modo ne sono venuta a contatto. Per prima cosa ho pensato all’acqua. Ma io ho la mia bottiglietta e il mio asciugamano, sempre in un angolo del campo o della palestra. Poi ho pensato alle creme: io metto a mala pena quella idratante, allora ho mandato ad analizzare tutto il contenuto del mio beauty, ma niente. Poi sono passata agli integratori, gli Ethic sport che prende tutta la squadra, le analisi hanno escluso contaminazioni. Infine al cibo, sono stata nello stesso posto dove vado di solito a mangiare la carne, ho ordinato lo stesso piatto, l’ho preso e portato in laboratorio: negativo.
Quando sar discussa la sua situazione?
Per la prossima settimana sono stata convocata dalla Commissione antidoping, poi sar fissata l’udienza. Spero di poter escludere, con questi documenti, la volontariet.
Ha saputo qualcosa di pi della sua positivit?
Una settimana fa mi arrivata la comunicazione ufficiale, nel campione A c’erano 0,9 nanogrammi, in quello B 0,7. Ho letto libri, ricerche e studi sul clostebol. Ho visto che una sostanza che fa disastri soprattutto in Italia.
Diversi atleti sono risultati positivi al clostebol a causa di una pomata.
S, il Trofodermin. Ma non l’ho mai usato. Al massimo uso il disinfettante e l’ultima cicatrice di cinque anni fa. Sono una molto attenta.
Che cosa far ora?
Il 1 agosto ero la persona pi felice del mondo, ero a giocarmi l’Olimpiade. I Giochi sono il motivo per cui ho lasciato la pallavolo per il beach, a 20 anni, perch pensavo di avere pi probabilit di qualificarmi. Arrivo da una famiglia di sportivi, mio pap era decathleta, in Ungheria, ma non mai stato selezionato per l’Olimpiade, mia mamma giocava a basket in serie A. Mio fratello ora medico ma correva gli 800, la mia sorellina ha appena vinto il tricolore under 19 ed stata premiata come miglior giocatrice. Ho sempre pensato che, se non ti dopi, un esame antidoping lo superi. Invece non cos.
Ha pi sentito la sua compagna di squadra Marta Menegatti?
Vive a 100 metri da casa mia, mia compagna di squadra e cara amica. I contatti ci sono, anche se non stato semplice starmi vicino. Sta finendo la stagione e vedremo, se la mia squalifica non sar lunga potremo continuare. Altrimenti giusto che cambi. Di certo io non sar pi la stessa. Ora non so nemmeno se riuscir a giocare di nuovo, non almeno con il cuore, la passione, l’energia di prima. Non ce l’ho fatta ancora a tornare sul campo da beach, ho questo senso di ingiustizia che mi impedisce di avvicinarmi. Forse piano piano ce la far.
Nel mese precedente a Rio sono stata sottoposta a 4 controlli, uno in competizione, l’8 luglio, gli altri a sorpresa, compreso l’ultimo, quello del 19 luglio (aveva postato su Instagram le foto dei controlli a casa del 20 giugno e dell’11 luglio). In quest’ultimo sono risultata positiva al clostebol, sostanza che nemmeno conoscevo quando sono venuti quelli del Coni a comunicarmelo. All’inizio mi avevano detto che la quantit era tantissima. E ho pensato: ma che cosa ho fatto, mangiato, bevuto perch potesse capitare? Poi in realt i test di laboratorio hanno rilevato che la quantit era minima, infinitesimale.
Se n’ fatta un’idea?
La quantit esiste, quindi vuol dire che in qualche modo ne sono venuta a contatto. Per prima cosa ho pensato all’acqua. Ma io ho la mia bottiglietta e il mio asciugamano, sempre in un angolo del campo o della palestra. Poi ho pensato alle creme: io metto a mala pena quella idratante, allora ho mandato ad analizzare tutto il contenuto del mio beauty, ma niente. Poi sono passata agli integratori, gli Ethic sport che prende tutta la squadra, le analisi hanno escluso contaminazioni. Infine al cibo, sono stata nello stesso posto dove vado di solito a mangiare la carne, ho ordinato lo stesso piatto, l’ho preso e portato in laboratorio: negativo.
Quando sar discussa la sua situazione?
Per la prossima settimana sono stata convocata dalla Commissione antidoping, poi sar fissata l’udienza. Spero di poter escludere, con questi documenti, la volontariet.
Ha saputo qualcosa di pi della sua positivit?
Una settimana fa mi arrivata la comunicazione ufficiale, nel campione A c’erano 0,9 nanogrammi, in quello B 0,7. Ho letto libri, ricerche e studi sul clostebol. Ho visto che una sostanza che fa disastri soprattutto in Italia.
Diversi atleti sono risultati positivi al clostebol a causa di una pomata.
S, il Trofodermin. Ma non l’ho mai usato. Al massimo uso il disinfettante e l’ultima cicatrice di cinque anni fa. Sono una molto attenta.
Che cosa far ora?
Il 1 agosto ero la persona pi felice del mondo, ero a giocarmi l’Olimpiade. I Giochi sono il motivo per cui ho lasciato la pallavolo per il beach, a 20 anni, perch pensavo di avere pi probabilit di qualificarmi. Arrivo da una famiglia di sportivi, mio pap era decathleta, in Ungheria, ma non mai stato selezionato per l’Olimpiade, mia mamma giocava a basket in serie A. Mio fratello ora medico ma correva gli 800, la mia sorellina ha appena vinto il tricolore under 19 ed stata premiata come miglior giocatrice. Ho sempre pensato che, se non ti dopi, un esame antidoping lo superi. Invece non cos.
Ha pi sentito la sua compagna di squadra Marta Menegatti?
Vive a 100 metri da casa mia, mia compagna di squadra e cara amica. I contatti ci sono, anche se non stato semplice starmi vicino. Sta finendo la stagione e vedremo, se la mia squalifica non sar lunga potremo continuare. Altrimenti giusto che cambi. Di certo io non sar pi la stessa. Ora non so nemmeno se riuscir a giocare di nuovo, non almeno con il cuore, la passione, l’energia di prima. Non ce l’ho fatta ancora a tornare sul campo da beach, ho questo senso di ingiustizia che mi impedisce di avvicinarmi. Forse piano piano ce la far.