A causare la morte dei quattro operai nello stabilimento milanese della fabbrica metalmeccanica Lamina sono stati errori e mancanze nella gestione del rischio da parte dell’azienda. A dirlo è la consulenza tecnica che era stata chiesta dalla procura e che è stata depositata nei giorni scorsi.
Il forno in cui i lavoratori sono morti soffocati sembra fosse difettoso, sempre secondo la perizia. In particolare, non erano perfettamente funzionanti la centralina e il condotto di erogazione del gas argon. In secondo luogo, c’erano falle nell’organizzazione e nei protocolli di soccorso. E i I due operai intervenuti in soccorso dei colleghi che si trovavano già nel forno non erano consapevoli del rischio che stavano correndo.
L’ndagine
sul gravissimo incidente, che risale allo scorso gennaio, è ancora aperta, affidata ai pubblici ministeri Gaetano Ruta e Maria Letizia Mocciaro, coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. “Questa consulenza, con ogni evidenza, fa pensare che si andrà a processo – dice l’avvocato Roberto Petringa Nicolosi, che difende l’azienda – è impensabile che i pubblici ministeri chiedano l’archiviazione”.