E’ arrivato all’attenzione del consiglio regionale della Puglia il disegno di legge contro l’omofobia e la trans fobia, approvato lo scorso 14 novembre dalla giunta regionale.
Nel presentarlo alla stampa il presidente della Regione, Michele Emiliano, alla presenza del presidente nazionale di Arcigay, Gabriele Piazzoni, chiarì subito che nonostante l’intento nobile di “consentire a ciascuno di essere come vuole” la legge avrebbe “sicuramente provocato molte reazioni”, tanto da spingerlo a chiedere “una moratoria ai tutori della morale comune” per evitare che passasse il messaggio di una normativa che mette in pericolo la famiglia o la morale pubblica.
Le reazioni evocate da Emiliano in quei giorni si sono susseguite nel tempo, passando anche da una mozione contraria presentata da Fratelli d’Italia Puglia, sino ad oggi con le audizioni nella commissione Affari istituzionali del consiglio regionale.
Le maggiori criticità sono state sollevate sul fronte della scuola e in particolare dall’Uciim Puglia (Unione cattolica italiana insegnati, dirigenti, educatori e formatori) che ha invitato ad attenersi strettamente alle direttive ministeriali, paventando un conflitto di competenze con la legislazione statale.
Aperta contrarietà al provvedimento è stata manifestata dal gruppo di Forza Italia, con il capogruppo Nino Marmo che “non condividendo un testo caratterizzato da diversi profili d’incostituzionalità”, lo ha ritenuto “un manifesto della teoria gender del governo Emiliano in grado di tutelare solo parte delle discriminazioni”.
Critico
anche il Forum della associazioni familiari, che già a novembre aveva invitato la Regione a contrastare tutte le discriminazioni senza limitarsi a quelle contro la persona omosessuale o transessuale.Dalla Consulta regionale femminile, dal Comitato unico regionale di garanzia per le pari opportunità e dal Garante regionale per i minori sono invece arrivati apprezzamenti. Da Arcigay pieno sostegno all’iniziativa.