La chiave di volta per dipanare l’intreccio di compravendita di droga all’origine dell’omicidio di Luca Sacchi potrebbe arrivare dal cellulare segreto di Giovanni Princi. I carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno trovato e sequestrato il telefonino e nella rubrica segreta di Princi (che si trovava con Valerio del Grosso, autore materiale del delitto la sera del 23 ottobre) potrebbe nascondersi il nome del finanziatore occulto dell’acquisto di 15 chili di marijuana all’origine dell’omicidio del 24enne personal trainer, morto davanti al pub John Cabot in via Bartoloni, a Colli Albani.
Princi, conosciuto da Sacchi dai tempi del liceo, dalla sera del delitto si era mosso centellinando le comunicazioni all’indispensabile, temendo di essere intercettato, e aveva un telefono nascosto. Venerdì mattina, però, gli inquirenti sono riusciti a trovare il secondo cellulare e lo hanno sequestrato con quello ufficiale, che era comunque intestato a un’utenza coperta e che dal 23 ottobre quasi non aveva generato traffico.
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Delitto Sacchi, in cella l’amico. Il piano del killer di Luca “Scappo in Brasile con i soldi”
di RORY CAPPELLI e FRANCESCO SALVATORE
La rubrica e i messaggi del secondo cellulare potrebbero essere determinanti. Infatti, il punto centrale dell’indagine, ora che si è appurato che Del Grosso e Princi volevano rubare i 70mila euro per la droga ad Anastasiya Klyemnyk e hanno sparato a Sacchi che ha cercato di difendere la fidanzata, è capire da dove venivano i soldi che la donna aveva con sé.
Il magistrato Nadia Plastina nella richiesta d’arresto ipotizza che i 70mila euro siano stati forniti da un “finanziatore che aveva assoldato i giovani”. Ad avvalorare la ricostruzione una serie di indizi: l’auto di Anastasiya (anche questa sequestrata), che sarebbe stata portata dove sarebbe dovuto avvenire lo scambio e predisposta per trasportare i 15 chili di marijuana; “l’ansia” mostrata da Princi nel dover spostare prima possibile quel mezzo, tra l’altro non suo, a tutti i costi e subito dopo il delitto, nonostante “l’amico fosse in rianimazione morente”. Per la pm, la frenesia di Princi dipende dalla fretta “di incontrare il committente dell’operazione, per informarlo di quanto imprevedibilmente successo (la perdita dei soldi)”, oltre che dal voler nascondere l’auto agli investigatori e cancellare tracce di reati.
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Omicidio Sacchi, il padre di Luca: “Anastasiya era una di famiglia. Ora scopro un’estranea, deve pagare”
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È atteso per mercoledì l’interrogatorio di Anastasiya, che fino a oggi si è trincerata nel silenzio. La giovane donna dovrà spiegare quali fossero i rapporti tra lei e Princi e da dove venivano i 70mila euro che aveva nello zaino. Secondo un amico di Luca ascoltato dai legali della famiglia Sacchi, Princi e Anastasiya avevano una relazione sentimentale e “dietro alle spalle di Luca succedeva di tutto”.