Pirino, detto Paoletto, viene descritto come il pi duro dei due. Tatuaggi a tema, donne e pistole. Un 1998 stampato sulle dita di una mano. Ha un passato da pusher. Mercoled sera ha fatto da scorta a Del Grosso, anche in virt della stazza fisica. un fan della serie tv Gomorra e di Scarface. Armi da fuoco puntate in faccia da giovani a volto coperto accompagnano il suo profilo su Facebook. Come le frasi a effetto, e una foto emblematica: una limousine protetta da ragazzi in scooter per le strade di San Basilio. Valerio Del Grosso, di otto mesi pi giovane, ha invece una vita complicata in una famiglia di lavoratori: la madre Gianna — che poi lo ha denunciato al commissariato San Basilio, con il marito e il figlio Andrea —, il padre autista, due fratelli e una sorellina. Uno scapestrato, spiega chi lo conosce pi nel profondo. Una figlioletta di sei mesi, una denuncia per percosse nei confronti della compagna, seguita da un ordine di allontanamento disposto dal giudice. La donna, che non lo ha pi voluto vedere (tanto che il giovane tornato ad abitare dai genitori), finita in ospedale con 40 giorni di prognosi per una lesione al timpano. Ho fatto un macello, non volevo uccidere nessuno, volevo solo spaventarlo, ha ripetuto alla sua nuova compagna, Giorgia, che alla fine ha indicato alla polizia il Cervara Park Hotel, a Tor Cervara, dove si era rifugiato 24 ore dopo il ferimento di Luca. Quella sorta di assurda giustificazione l’ha detta anche agli amici che ha incontrato poco dopo aver premuto il grilletto e poi nella stessa serata di gioved. Tutti gli amici, me compresa, a questo punto gli abbiamo consigliato di andarsi a costituire. Mi ha pregato di accompagnarlo in albergo e fargli compagnia, mi sono rifiutata. L’ho solo portato l, alla stanza 103, poi ho detto ai poliziotti dove l’avrebbero trovato ha detto la ragazza.