AGI – Finnegan Lee Elder – il californiano imputato, insieme Gabriel Natale Hjorth, nel processo bis per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, ucciso con 11 coltellate a luglio 2019 nel quartiere romano di Prati -, è stato denunciato per aver utilizzato in cella un cellulare che gli era stato prestato da un detenuto. Anche lui è stato denunciato. Il fatto è avvenuto nei giorni di Natale e Finnegan è stato scoperto dagli agenti della polizia penitenziaria. Il giovane americano stava parlando con la madre. Il processo bis, in Corte d’Appello a Roma, per l’omicidio è iniziato questa mattina.
Ad aprile la requisitoria del procuratore generale
Sarà il prossimo 10 aprile la requisitoria del procuratore generale nel processo di appello bis nei confronti di Lee Elder Finnegan e Gabriele Natale Hjorth, i due californiani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, ucciso nel quartiere romano di Prati nel luglio del 2019.
La prima udienza, questa mattina davanti ai giudici della Corte di Assise d’Appello di Roma – presenti in aula gli imputati, con i loro familiari ad assistere fra il pubblico, oltre alla vedova del carabiniere e all’assistente delegato del console degli Stati Uniti – si è aperta con la relazione del presidente che ha evidenziato gli elementi principali segnalati dalla Cassazione, che per i due americani aveva disposto un nuovo processo di secondo grado, annullando per Elder la condanna a 24 anni con rinvio sulle circostanze aggravanti e sulla sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale mentre per Hjorth, condannato a 22 anni, l’annullamento con rinvio riguarda l’accusa di concorso in omicidio.
“È stata una relazione fedele ai fatti accaduti. La suprema Corte ha dato indicazioni per rileggere l’episodio, in particolare sul fatto che Elder non sapesse di avere davanti un carabiniere”, ha commentato al termine dell’udienza l’avvocato Roberto Capra che, con Renato Borzone, difende Elder. “La relazione è stata molto puntuale nel ricostruire gli elementi che dovranno essere considerati nel nuovo giudizio – hanno detto gli avvocati Francesco Petrelli e Fabio Alonzi, difensori di Natale Hjorth – in particolare per noi la questione fondamentale sull’esistenza di un concorso da parte di Natale”. Alla prossima udienza, dopo le richieste del procuratore generale, prenderanno la parola le parti civili.