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Oltre 70mila sardi vogliono fondare compagnia di bandiera della regione

Feb 27, 2020

dalla provocazione al progetto

«Facciamoci una compagnia aerea». Doveva essere solo una provocazione lanciata il giorno dopo l’apertura di Air Italy. Alla fine l’apertura del gruppo pubblico su Facebook «Ora la compagnia ce la creiamo noi!» ha superato i 70mila iscritti. E dalla provocazione si è passati al progetto

di Davide Madeddu

27 febbraio 2020


Air Italy in liquidazione

2′ di lettura

Doveva essere una provocazione, «facciamoci una compagnia aerea», lanciata il giorno dopo l’apertura della liquidazione di Air Italy. Alla fine l’apertura del gruppo pubblico su Facebook «Ora la compagnia ce la creiamo noi!» ha superato i 70mila iscritti. E comincia a trasformare quello che doveva essere la provocazione iniziale in sogno e poi in progetto. Con la partecipazione di aderenti e qualche esperto pronti a spendersi per una nuova iniziativa.

«Tutto è nato quasi per caso, proprio quando ho sentito che la compagnia aerea Air Italy era stata messa in liquidazione», racconta Antonello Bombagi, ideatore del gruppo. «Ho voluto lanciare l’appello che per me era una provocazione. Un sasso nello stagno per misurare le reazioni». E magari creare lo spunto per una riflessione. «Perché alla luce di quanto accadeva ho pensato che forse sarebbe stato il caso che invece di aspettare soluzioni dall’alto provassimo noi a metterci in gioco».

Quindi l’appello. «Sia chiaro, non c’è nessuna intenzione di prendere Air Italy – dice – e io non ho nessuna intenzione di andare a gestire una compagnia aerea, cosa che, d’altronde, non saprei neppure fare». E allora? «È servito a far sì che si riprendesse a parlare e che ognuno dicesse qualcosa per affrontare un problema che non è di poco conto».

Dopo l’appello cominciano a crescere gli accessi alla pagina, che nell’immagine di copertina riproduce un aereo in volo “targato” Sardinia, e le iscrizioni al gruppo. «Non posso dire che l’obiettivo l’abbiamo raggiunto, dato che ancora una compagnia non c’è – prosegue Bombagi – ma registrare più di 70mila iscritti dimostra che un po’ di clamore è stato fatto ed è stato tracciato anche un percorso che dalla contestazione porta al sogno e al progetto». Che è poi scritto nelle informazioni del gruppo: «Quello di favorire la creazione di un eventuale gruppo di piccoli azionisti che possano poi dar luogo alla nascita di una compagnia aerea sarda ad azionariato popolare».

«Ho già avuto un primo incontro con il notaio al quale ho spiegato l’idea – argomenta ancora – ci sarà un nuovo incontro nei prossimi giorni per un ulteriore approfondimento e valutare tutti gli aspetti che un’operazione di questo tipo, che passi per una spa ad azionariato popolare o per una coop, può comportare». Il percorso, in ogni caso, è ancora abbastanza lungo ma per il promotore – che assicura di aver ricevuto «adesioni e sostegno da chi mai mi sarei aspettato» – è un primo passo. Quasi una vittoria.

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