AGI – Che i Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026 siano un importante biglietto da visita per ulteriori candidature olimpiche italiane lo si era capito già il giorno dell’assegnazione, il 24 giugno del 2019. Ora la conferma è arrivata dal presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, a margine della cerimonia al Quirinale per l’accensione del braciere olimpico: “L’Italia deve essere portatrice di armonia. Se le volessimo pianificare per i prossimi 15 anni, avremmo la possibilità magari di candidare Roma per le Olimpiadi“.
Buonfiglio in questi mesi ha stretto tante mani e a Losanna, quartier generale del CIO, l’Italia e lo sport italiano da ormai tanti anni godono di credibilità, oltre ad avere un parco atleti di ottimo spessore. Nel 2016 fu l’allora sindaca Virginia Raggi ad affossare l’ipotesi che Roma gareggiasse per ospitare i Giochi del 2024, vanificando i preparativi del presidente del Coni, Giovanni Malagò, con l’affermazione che “gli italiani stanno ancora pagando i debiti delle Olimpiadi passate”.
La corsa di Roma per il 2040
Ora la Città Eterna potrebbe riprovarci, ma per quale edizione? Possibile che sia quella del 2040, a 80 anni da Roma ’60. Date alla mano, il 2028 e il 2032 sono già assegnati a Los Angeles e Brisbane, in Australia. Tutto ancora aperto, invece, per le edizioni del 2036, 2040 e 2044.
Tempistiche e scenari geopolitici
Di prassi le assegnazioni dei Giochi olimpici estivi e invernali vengono fatte sette anni prima, durante la sessione del CIO, ma Brisbane 2032, ad esempio, è stata decisa con 11 anni di anticipo.
I candidati per i giochi del 2036
Nei prossimi anni la corsa alle assegnazioni sarà complicata nello scenario geopolitico mondiale; servono alleanze non fra Paesi ma fra continenti interi. Per il 2036 hanno ipotizzato la candidatura almeno sei Nazioni: l’Indonesia con Nusantara, la Turchia con Istanbul, l’India con Ahmedabad, il Cile con Santiago e il Qatar con Doha. C’è poi la Germania che culla l’idea dell’Olimpiade del Centenario, a un secolo da quella di Berlino 1936. Delle possibili contendenti, solo la Germania ha già ospitato almeno un evento a cinque cerchi, ma potrebbe ripiegare sui Giochi del 2040 coinvolgendo più città. La Turchia è dal 2000 che ci prova con cadenza quadriennale.
La sfida per Roma 2040 e l’ipotesi africana
Per il 2040 la partita sembra più aperta per Roma: hanno manifestato interesse il Sudafrica e la stessa Germania, e si è ipotizzata persino una discesa in campo della Toscana con un coinvolgimento regionale. Tra le variabili da tenere d’occhio per il 2040 c’è il possibile ritorno della Russia sullo scacchiere internazionale: Mosca sicuramente chiederà sia le Olimpiadi estive che quelle invernali e può contare su infrastrutture e impianti praticamente già pronti. Da non trascurare, inoltre, il grande desiderio di tanti Paesi africani di ospitare le Olimpiadi. I Giochi olimpici estivi giovanili del prossimo anno a Dakar saranno sicuramente un importante test. Il Marocco, il Sudafrica e l’Egitto sono Paesi ad alta vocazione sportiva globale.
Quando si fanno le assegnazioni
Di prassi le assegnazioni dei Giochi olimpici estivi e invernali vengono fatte sette anni prima, durante la sessione del Cio, ma Brisbane 2032 ad esempio è stata decisa con undici anni di anticipo. Nei prossimi anni la corsa alle assegnazioni sarà complicata nello scenario geopolitico mondiale, servono alleanze non fra Paesi ma fra continenti interi.
Per il 2036 hanno ipotizzato la candidatura almeno sei Nazioni: l’Indonesia con Nusantara, la Turchia con Istanbul, l’India con Ahmedabad, il Cile con Santiago e il Qatar con Doha. C’è poi la Germania che culla l’idea dell’Olimpiade del Centenario, a un secolo da quella di Berlino 1936 fortemente voluta dal Terzo Reich, nella stessa capitale tedesca o a Monaco di Baviera.
Delle possibili contendenti, solo la Germania ha già ospitato almeno un evento a cinque cerchi ma potrebbe ripiegare sui Giochi del 2040 coinvolgendo più città. La Turchia è dal 2000 che ci prova con cadenza quadriennale. Il Qatar ha provato altre due volte, l’Indonesia con Giacarta per il 2032.
Per il 2040 la partita sembra più aperta per Roma: hanno manifestato interesse Sudafrica e la stessa Germania e si è ipotizzata persino una discesa in campo della Toscana con un coinvolgimento regionale. Tra le variabili da tenere d’occhio per il 2040 c’è il possibile ritorno della Russia sullo scacchiere internazionale: Mosca sicuramente chiederà sia le Olimpiadi estive (già ottenute nel 1980) che quelle invernali e può contare su infrastrutture e impianti praticamente già pronti.
Da non trascurare, inoltre, le origini della neo presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Kirsty Coventry, proveniente dallo Zimbabwe. A questo va aggiunto il grande desiderio di tanti Paesi africani di ospitare le Olimpiadi. I Giochi olimpici estivi giovanili del prossimo anno a Dakar saranno sicuramente un importante test. Il Marocco, il Sudafrica, lo stesso Egitto sono Paesi ad alta vocazione sportiva globale e non settoriale come potrebbero essere Kenya ed Etiopia, ‘capitali’ del mezzofondo per l’atletica leggera.
AGI – Che i Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026 siano un importante biglietto da visita per ulteriori candidature olimpiche italiane lo si era capito già il giorno dell’assegnazione, il 24 giugno del 2019. Ora la conferma è arrivata dal presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, a margine della cerimonia al Quirinale per l’accensione del braciere olimpico: “L’Italia deve essere portatrice di armonia. Se le volessimo pianificare per i prossimi 15 anni, avremmo la possibilità magari di candidare Roma per le Olimpiadi”.
Buonfiglio in questi mesi ha stretto tante mani e a Losanna, quartier generale del CIO, l’Italia e lo sport italiano da ormai tanti anni godono di credibilità, oltre ad avere un parco atleti di ottimo spessore. Nel 2016 fu l’allora sindaca Virginia Raggi ad affossare l’ipotesi che Roma gareggiasse per ospitare i Giochi del 2024, vanificando i preparativi del presidente del Coni, Giovanni Malagò, con l’affermazione che “gli italiani stanno ancora pagando i debiti delle Olimpiadi passate”.
La corsa di Roma per il 2040
Ora la Città Eterna potrebbe riprovarci, ma per quale edizione? Possibile che sia quella del 2040, a 80 anni da Roma ’60. Date alla mano, il 2028 e il 2032 sono già assegnati a Los Angeles e Brisbane, in Australia. Tutto ancora aperto, invece, per le edizioni del 2036, 2040 e 2044.
Tempistiche e scenari geopolitici
Di prassi le assegnazioni dei Giochi olimpici estivi e invernali vengono fatte sette anni prima, durante la sessione del CIO, ma Brisbane 2032, ad esempio, è stata decisa con 11 anni di anticipo.
I candidati per i giochi del 2036
Nei prossimi anni la corsa alle assegnazioni sarà complicata nello scenario geopolitico mondiale; servono alleanze non fra Paesi ma fra continenti interi. Per il 2036 hanno ipotizzato la candidatura almeno sei Nazioni: l’Indonesia con Nusantara, la Turchia con Istanbul, l’India con Ahmedabad, il Cile con Santiago e il Qatar con Doha. C’è poi la Germania che culla l’idea dell’Olimpiade del Centenario, a un secolo da quella di Berlino 1936. Delle possibili contendenti, solo la Germania ha già ospitato almeno un evento a cinque cerchi, ma potrebbe ripiegare sui Giochi del 2040 coinvolgendo più città. La Turchia è dal 2000 che ci prova con cadenza quadriennale.
La sfida per Roma 2040 e l’ipotesi africana
Per il 2040 la partita sembra più aperta per Roma: hanno manifestato interesse il Sudafrica e la stessa Germania, e si è ipotizzata persino una discesa in campo della Toscana con un coinvolgimento regionale. Tra le variabili da tenere d’occhio per il 2040 c’è il possibile ritorno della Russia sullo scacchiere internazionale: Mosca sicuramente chiederà sia le Olimpiadi estive che quelle invernali e può contare su infrastrutture e impianti praticamente già pronti. Da non trascurare, inoltre, il grande desiderio di tanti Paesi africani di ospitare le Olimpiadi. I Giochi olimpici estivi giovanili del prossimo anno a Dakar saranno sicuramente un importante test. Il Marocco, il Sudafrica e l’Egitto sono Paesi ad alta vocazione sportiva globale.
Quando si fanno le assegnazioni
Di prassi le assegnazioni dei Giochi olimpici estivi e invernali vengono fatte sette anni prima, durante la sessione del Cio, ma Brisbane 2032 ad esempio è stata decisa con undici anni di anticipo. Nei prossimi anni la corsa alle assegnazioni sarà complicata nello scenario geopolitico mondiale, servono alleanze non fra Paesi ma fra continenti interi.
Per il 2036 hanno ipotizzato la candidatura almeno sei Nazioni: l’Indonesia con Nusantara, la Turchia con Istanbul, l’India con Ahmedabad, il Cile con Santiago e il Qatar con Doha. C’è poi la Germania che culla l’idea dell’Olimpiade del Centenario, a un secolo da quella di Berlino 1936 fortemente voluta dal Terzo Reich, nella stessa capitale tedesca o a Monaco di Baviera.
Delle possibili contendenti, solo la Germania ha già ospitato almeno un evento a cinque cerchi ma potrebbe ripiegare sui Giochi del 2040 coinvolgendo più città. La Turchia è dal 2000 che ci prova con cadenza quadriennale. Il Qatar ha provato altre due volte, l’Indonesia con Giacarta per il 2032.
Per il 2040 la partita sembra più aperta per Roma: hanno manifestato interesse Sudafrica e la stessa Germania e si è ipotizzata persino una discesa in campo della Toscana con un coinvolgimento regionale. Tra le variabili da tenere d’occhio per il 2040 c’è il possibile ritorno della Russia sullo scacchiere internazionale: Mosca sicuramente chiederà sia le Olimpiadi estive (già ottenute nel 1980) che quelle invernali e può contare su infrastrutture e impianti praticamente già pronti.
Da non trascurare, inoltre, le origini della neo presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Kirsty Coventry, proveniente dallo Zimbabwe. A questo va aggiunto il grande desiderio di tanti Paesi africani di ospitare le Olimpiadi. I Giochi olimpici estivi giovanili del prossimo anno a Dakar saranno sicuramente un importante test. Il Marocco, il Sudafrica, lo stesso Egitto sono Paesi ad alta vocazione sportiva globale e non settoriale come potrebbero essere Kenya ed Etiopia, ‘capitali’ del mezzofondo per l’atletica leggera.