Il voto in mattinata, dopo una messa e una preghiera comune. Poi la comunicazione al Papa del nome del nuovo Preposito generale della Compagnia di Ges, il “Papa nero”. Dopo quattro giorni di “murmurationes”, le conversazioni informali a quattr’occhi per conoscersi e scambiarsi le opinioni su chi possa essere il nuovo superiore – metodo introdotto da Ignazio di Loyola – i 212 delegati dei quasi 17mila gesuiti del mondo eleggono il successore di padre Adolfo Nicolas, il Generale spagnolo dimessosi a 80 anni.
A dare l’annuncio della nuova elezione saranno le campane della Curia generalizia di Borgo Santo Spirito.
Un voto telematico col tablet quello dei delegati che rappresentano 66 Paesi (la formula del voto resta in latino). Un ordine, quello dei Gesuiti – da cui proviene anche Bergoglio – che nel tempo, come accaduto a tutte le Congregazioni religiose, ha registrato un calo se si considera che a fine Concilio i Gesuiti erano 35 mila, e ora sono 16.740 e il 40% over 70. In calo in Europa (sono 5 mila) e nelle Americhe (5 mila); il numero maggiore si registra in Asia dove sono 5.600 ; in Africa sono 1.600.
Il Generale che cerchiamo non #superman ma un uomo di #Dio che sa di essere un peccatore ma che sa anche andare… https://twitter.com/i/web/status/786445223534661632
Il Padre Generale che noi gesuiti cerchiamo tra di noi non superman ma un uomo di Dio che sa di essere un peccatore ma che sa anche andare avanti senza paura, scrive intanto su Twitter uno dei partecipanti alla congregazione, padre Antonio Spadaro, direttore di Civilt Cattolica, e uno dei membri della Congregazione generale, insieme a Federico Lombardi, gi direttore della Sala Stampa vaticana, oggi presidente della Fondazione Ratzinger.
© Riproduzione riservata