Esiste uno strumento che ha gettato nel terrore gli automobilisti più indisciplinati. Il suo nome è evocativo e indica in un istante la capacità di osservare tutte le auto che viaggiano nella sua zona: “occhio d’aquila“. L’Eagle Eye è in grado di far brillare il suo flash dalla telecamera senza distrazioni, nessuno può sfuggire al suo sguardo, come hanno potuto dimostrare le auto di servizio Atm assegnate agli ausiliari della sosta, sulle quali è stato montato questo dispositivo. Le multe fioccano a raffica a Milano, ma non solo. La novità assoluta risiede proprio nel fatto che questo apparecchio non giace appollaiato su una postazione fissa, ma è itinerante come l’automobile che lo supporta.
L’occhio d’aquila al quale nulla sfugge
L’occhio d’aquila può sanzionare vetture che giacciono in divieto su strisce gialle o blu, marciapiedi, incroci, posti disabili. Al cospetto di questo strumento non ci sono scuse, non c’è modo di assicurare che si trattasse di una commissione di pochi minuti e che non c’erano posti regolari nei paraggi. L’occhio vede tutto quanto. La multa si scopre sul Fascicolo del Cittadino o perviene direttamente a domicilio. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Enrico Marcora ha chiesto ieri al Comune di Milano di reintrodurre l’avviso cartaceo sul parabrezza, ma indietro non si torna.
La procedura ordinaria, prevista dal Codice della Strada, è la notifica a casa del cittadino, cosa che avviene anche con l’”eagle eye“, perché la macchina invia a un sistema centrale le informazioni, che poi vengono elaborate da un operatore fisico. Il cittadino può anche registrarsi al Fascicolo del Cittadino indicando la targa e un numero di cellulare: in questo caso arriva istantaneamente una notifica e si può procedere immediatamente col pagamento (anche se non si è intestatari del veicolo), risparmiando le spese postali della notifica cartacea.
Il numero esorbitante di multe
Sempre Enrico Marcora ha richiesto all’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, un bilancio sulle sanzioni derivate dall’utilizzo dell’occhio d’aquila durante lo spazio dedicato ai question time nel Consiglio Comunale. “È una delle più grandi iatture per i milanesi, una macchina infernale – ha esordito – e la sensazione è che le multe con questo sistema siano in continuo aumento“.
In effetti i numeri che Granelli ha riportato sono impressionanti: le sanzioni elevate con il dispositivo montato sulle macchine guidate dagli ausiliari Atm sono state quasi un milione e mezzo in poco più di due anni e mezzo. Meno nel 2022, circa 216.270, ma erano ancora in vigore alcune esenzioni legate al periodo del Covid-19, spiega il consigliere. E infatti nel 2023 sono quasi triplicate, arrivando a 601.984, e la tendenza è simile nel 2024, con un leggero aumento dato che al 31 agosto – quindi nei primi otto mesi dell’anno – erano già a quota 641.002. Affidandosi alla matematica si conteggia la bellezza di 2.670 e più multe al giorno. Granelli respinge al mittente le accuse, affermando che “non la chiamerei una iattura ma un sistema di corretto controllo del Codice della Strada e a tutela della sicurezza stradale“. A Milano si fanno circa 3,9 milioni di multe all’anno, all’incirca. Dunque più o meno il 15% delle multe totali è comminato con questo sistema.