Negli ultimi anni, con il mondo delle auto che si sta spostando sempre di più verso il green sono cambiate un po’ di cose. Le grandi città hanno cominciato a studiare soluzioni ottimali per ridurre le emissioni di anidride carbonica e tra le ipotesi messe al vaglio è venuta fuori quella dei monopattini elettrici. Questo mezzo, infatti, è stato visto come perfetto per le piccole commissioni, un metodo per spostarsi pratico, economico e adeguatamente veloce.
Negli ultimi mesi però sono nate un po’ di remore nei confronti di questo metodo di spostamento. I monopattini elettrici, infatti, spesso nei grandi centri urbani vengono appaltati a grandi ditte che rendono disponibili un certo numero di mezzi da poter affittare per brevi periodi. Questi però spesso non vengono trattati con il giusto riguardo. Vengono lasciati in posizioni non corrette o utilizzati in maniera pericolosa. Proprio questi atteggiamenti hanno spinto alcune grandi città ad abbandonare questo servizio.
A rimettere l’argomento dei monopattini elettrici al centro del dibattito politico nel nostro Paese ci ha pensato il Governo. In particolare si è deciso di intervenire sul Codice della Strada per regolamentare l’utilizzo di questo mezzo con direttive ben precise. Tra queste si è fatta largo l’ipotesi di immettere il casco obbligatorio. In alcuni comuni però questa regola era già applicata grazie ad alcune iniziative dei sindaci.
Il caso del Comune di Firenze
In particolare il Comune di Firenze, nel 2021, aveva esteso l’obbligo dell’utilizzo del casco sui monopattini anche ai maggiorenni. Una decisione che aveva fatto sin da subito imbestialire un paio di aziende di sharing che hanno subito fatto ricorso contro tale provvedimento. Oggi però il Consiglio di Stato ha completamente ribaltato la situazione respingendo l’appello dell’amministrazione toscana.
A quanto pare tale decisione, infatti, doveva ricadere sul Dirigente della Direzione mobilità dell’Amministrazione toscana. Ad agosto 2021 il Dirigente fece un altro provvedimento per sancire nuovamente l’obbligo, fissandone l’entrata in vigore dal primo dicembre 2021. A quel punto però la deliberazione fu impugnata e il TAR decise per l’annullamento. Con questa situazione il Comune di Firenze ha fatto appello, che il Consiglio di Stato ha ritenuto infondato.
La decisione
In particolare, secondo quanto riportato da ANSA, il Comune di Firenze si sarebbe giustificato facendo riferimento alle previsioni normative riguardo le nuove regole sul Codice della Strada. Ma tali previsioni non possono giustificare un tale provvedimento. Secondo il Consiglio di Stato il Codice della Strada non demanda ai Comuni alcun compito di legiferare in materia, per quanto nobili siano le intenzioni. Naturalmente tutto questo serve a non frammentare la Legge e renderla centralizzata così da avere una certa uniformità su tutto il territorio.
La questione dei regolamenti inerenti ai monopattini elettrici però è più aperta che mai in questo momento. La grandi compagnie che li producono o si occupano di servizio sharing hanno paura che norme troppo stringenti possano portare alla lunga a un abbandono del mezzo da parte della popolazione. Allo stesso tempo però lo Stato ha bisogno di dare un freno a certe situazioni che ormai stanno diventando davvero insostenibili. L’episodio di Milano di qualche giorno fa è solo uno dei tanti che sta creando un certo campanello d’allarme nelle istituzioni.