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Nuovo sbarco di migranti, 700 in arrivo a Catania

Apr 12, 2023

AGI – E’ previsto per le 13, ma l’orario potrebbe subire delle variazioni, l’arrivo nel porto di Catania dei circa 700 migranti che a bordo di un peschereccio sono stati salvati nei giorni scorsi in un intervento Sar a 100 miglia da Capo Passero. Il natante è scortato dalla nave della guardia costiera, la motovedetta 905 ‘Peluso’ viene trainato da un rimorchiatore fatto giungere appositamente in mare. Due tendostrutture sono state allestite nell’area dell’hub vaccinale per accoglierli temporaneamente.

“Servirebbe un bagno di realtà, mi sembra che questo governo sia ancora prigioniero di una politica pre-elettorale. Ma ora governano, non sono più opposizione”. Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, commenta cosi’ ad AGI la dichiarazione di stato di emergenza per l’immigrazione, ritenendo non siano stati affrontati in realtà i temi salienti: politica estera, rapporti con Europa e dialogo tra ministero dell’Interno e Comuni. “A quanto pare, ma mi riservo di approfondire, si brancola ancora nel buio; un altro provvedimento spot che evidenzia l’impotenza e la poca lucidità. Servono provvedimenti pratici e concreti”.

Secondo il sindaco di Pozzallo senza uno stretto rapporto tra enti locali e ministero, senza una politica estera efficace e senza la stretta connessione con l’Europa, “la prossima stagione estiva sarà drammatica”. Incalza Ammatuna: “La premier Meloni vuole davvero affrontare i temi con Orban o si metterà al lavoro con Francia, Spagna e Germania? E poi, cosa ci vuole a proporre una missione internazionale? Certo, per le ricollocazioni magari servirà un po’ di tempo di lavoro in più, ma è in questi tre temi che secondo me si deve agire efficacemente”.

E potenziare i centri di espulsione? “Se questi sono i provvedimenti con cui si intende affrontare il tema, direi – dice ancora ad AGI – che si brancola nel buio. Un altro provvedimento spot come Cutro. Questo governo ha altri 4 anni davanti. Che si rendano conto degli errori commessi e inizino a porvi rimedio. Ripartendo dai Comuni, tornando a un dialogo diretto”.

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