Il Consiglio e il Parlamento UE sono giunti a un primo accordo per quanto riguarda le stazioni di ricarica per i veicoli elettrici e a idrogeno sul territorio europeo. Si tratta, fa sapere l’ufficio stampa del Parlamento europeo, del primo passo verso la formalizzazione di standard minimi che si tradurranno presto in altri obiettivi nazionali da rispettare. Dopo lo stop a benzina e diesel dal 2035, arriva quindi un nuovo regolamento vincolante: sulle strade d’interesse europeo dovranno esserci stazioni di ricarica ogni 60 chilometri, e i Paesi coinvolti dovranno attrezzarsi per adeguarsi allo standard entro il 2026.
Stazioni di ricarica: la decisione UE
L’accordo raggiunto martedì tra il Parlamento europeo e la presidenza svedese del Consiglio europeo fissa dei nuovi traguardi per i Paesi membri: per riuscire a raggiungere l’obiettivo comunitario del taglio del 55% di emissioni entro il 2030, le strade della rete europea Ten-T dovranno garantire almeno una stazione di ricarica ogni 60 chilometri.
Il nuovo Regolamento sulla realizzazione di infrastrutture per i carburanti alternativi (AFIR) stabilisce degli standard minimi non soltanto per il trasporto su gomma – e cioè per le colonnine di ricarica per auto e mezzi pesanti (qui vi abbiamo parlato di come si posiziona l’Italia in Europa) – ma anche per la fornitura di elettricità a terra nei porti marittimi e fluviali e per poter rifornire gli aeromobili in stazionamento.
“Lo sviluppo di carburanti alternativi e sostenibili e il dispiegamento di un’adeguata infrastruttura sono la chiave per il raggiungimento di un’Europa a emissioni zero”, commenta il relatore del Parlamento UE Ismail Ertug. “Le nuove regole contribuiranno alla realizzazione dell’infrastruttura per i carburanti alternativi senza ulteriori ritardi”, spiega Ertug, “e renderanno possibile guidare e ricaricare un’auto di nuova generazione in maniera semplice e comoda, come avviene per le auto a benzina”.
L’accordo stabilisce anche che il prezzo dei “carburanti” venga esposto per kWh, per minuto/sessione oppure per kg, in modo da essere facilmente confrontabile e trasparente. Il Parlamento Europeo garantisce inoltre che entro il 2027 sarà realizzato uno speciale database dei carburanti alternativi, che fornirà agli utenti informazioni su disponibilità, tempi di attesa e prezzi delle singole stazioni di rifornimento.
Regolamento UE sulle stazioni di ricarica: i nuovi obblighi
Prima dell’entrata in vigore, il nuovo Regolamento UE sulle stazioni di ricarica deve essere prima approvato dal Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio e dalla Commissione parlamentare Trasporti e Turismo, per poi passare all’approvazione finale di Parlamento e Consiglio UE. In base all’accordo raggiunto, le stazioni di ricarica per le auto elettriche con almeno 400 kW di potenza dovranno essere installate ogni 60 chilometri su tutta la rete Ten-T, e cioè sulle strade che fanno parte del sistema di reti transeuropee dei trasporti previsto dal Trattato di Maastricht del 1992.
I Paesi membri dovranno adeguarsi al nuovo standard entro il 2026, per aumentare la potenza a 600 kW entro il 2028. Per quanto riguarda i mezzi pesanti, il Regolamento AFIR prevede la presenza di una stazione di ricarica ogni 120 km – obiettivo che dovrà essere raggiunto entro il 2028, offrendo una potenza compresa tra 1400 e 2800 kW in base al tipo di strada.
Per la rete di rifornimento delle automobili alimentate a idrogeno, per cui in Italia esiste già un importante progetto finanziato coi fondi del PNRR, il limite minimo è di una stazione ogni 200 km, da realizzare entro il 2031 su tutte le strade della rete transeuropea Ten-T – che in Italia include tra le altre l’A4 tra Verona e Brescia, il tratto Brennero-Trento della A22 e la A14 nel tratto Cesena-Fano.