AGI – Nuovo crollo del mercato dell’auto ad aprile. Il mese scorso sono state immatricolate 97.339 vetture, con un calo del 32,98% rispetto alle 145.243 dello stesso mese dell’anno scorso. Si tratta del decimo mese di fila in rosso. Nei primi quattro mesi del 2022 le immatricolazioni sono state 435.647, il 26,5% in meno rispetto alle 592.488 dello stesso periodo del 2021.
Secondo i dati del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, i trasferimenti di proprietà sono stati 357.473 a fronte di 281.483 passaggi registrati ad aprile 2021, con un aumento del 27%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 454.812, ha interessato per il 21,40% vetture nuove e per il 78,60% vetture usate.
Promotor: “Si torna ai livelli degli anni ’70”
“Ancora un dato catastrofico” per il mercato dell’auto: ad aprile “il crollo delle immatricolazioni in atto da tempo ha sfondato la soglia, anche psicologica, delle 100.000 unità, livello che in tempi normali soltanto in agosto non viene raggiunto”, è il commento del Centro studi Promotor, che rileva un calo del 44,4% sull’ultimo mese di aprile ante-pandemia, cioè su aprile 2019. Disastroso anche il bilancio del primo quadrimestre. Le immatricolazioni sono state 435.647 con un crollo del 26,5% sul primo quadrimestre 2021 e del 38,9% sullo stesso periodo del 2019. Proiettando il risultato dei primi quattro mesi del 2022 sull’intero anno, è la riflessione, “si ottiene una previsione di 1.117.044 unità, un livello da anni ’60 del secolo scorso”.
Le cause che hanno portato a questa disastrosa situazione in gran parte erano già operanti nel 2020 e nel 2021 – spiega il Centro studi – ci riferiamo in particolare alla pandemia, al crollo del Pil nel 2020, al recupero soltanto parziale nel 2021 e alla crisi dei microchip affacciatasi nel 2021.
Purtroppo però a questi elementi negativi, che, peraltro, erano stati in parte compensati nel nostro Paese da una politica di incentivi alla rottamazione e di sostegno alle aziende abbastanza efficace, si sono aggiunti nel 2022 altri importanti fattori di freno e cioè il riaffacciarsi dell’inflazione, la minaccia di una nuova stagflazione come quella che il mondo conobbe negli anni ’70 del secolo scorso, e poi la guerra in Ucraina, che, per inciso, condiziona anche la fornitura di componenti importanti per la produzione delle automobili. Ora poi sembra affacciarci anche il lockdown in Cina che potrebbe ritardare il ritorno alla normalità per la produzione di microchip nella seconda metà di quest’anno.
La situazione del settore dell’auto, che con il suo indotto rappresenta il 12% del prodotto interno lordo italiano, è quindi “gravissima ed è assolutamente necessario che il Governo adotti efficaci misure di sostegno. Ma proprio su questo terreno si stanno verificando errori, inefficienze e ritardi intollerabili”, sottolinea Promotor.
Stellantis registra il -41%
Il Gruppo Stellantis nel mese di aprile ha immatricolato 34.504 autovetture rispetto alle 58.479 dello stesso mese dell’anno scorso, con una flessione del 41%. La quota cala al 35,4% (rispetto al 40,3%). Nei primi quattro mesi dell’anno sono stati immatricolati 158.296 veicoli rispetto a 238.502 (-33,6%). La quota scende al 36,3% (rispetto a 40,3%).