• 17 Gennaio 2025 20:32

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Nuova scoperta a Pompei, trovate terme private in una domus 

Gen 17, 2025

AGI – Come nel Satyricon, un grande complesso termale all’interno di una domus privata, annesso ad un salone per banchetti. È l’ultima scoperta documentata dall’e-journal nel cantiere di scavo nell’insula 10 della Regio IX di Pompei. Il complesso è uno dei maggiori settori termali privati finora noti nelle case pompeiane attualmente in luce. Pochi altri esempi di queste dimensioni sono presenti a Pompei: le terme dei Praedia di Giulia Felice, quelle della Casa del Labirinto e quelle della Villa di Diomede.

 

La diretta connessione degli spazi termali alla grande sala conviviale (il cosiddetto salone nero emerso in precedenza) racconta come i sontuosi banchetti nelle case romane avevano una funzione non limitata alle relazioni ‘private’ di chi le abitava, ma fossero funzionali anche alla vita pubblica dei proprietari, occasioni per assicurarsi il consenso elettorale dei propri ospiti, per promuovere la candidatura di amici o parenti, o semplicemente per affermare il proprio status sociale.

Le terme, composte da calidarium, tepidarium, frigidarium (sala calda, tiepida e fredda) e spogliatoio (apodyterium), potevano accogliere fino a trenta persone a giudicare dalle panchine presenti in quest’ultimo ambiente. Di grande effetto è la sala fredda, composta da un peristilio, ovvero una corte porticata di dimensioni 10 x 10 metri, al cui centro si trova una grande vasca. La scelta di collocare il complesso vicino al grande triclinio (sala per banchetto) rimanda appunto alla cena descritta nel Satyricon, il romanzo latino attribuito a Petronio Arbitro, quando il ricco liberto Trimalcione e i suoi ospiti in una città campana di I secolo d.C. si recano in un balneum (bagno).

 

 

L’intera domus occupava la parte sud dell’insula 10, e doveva appartenere a un personaggio importante. Le pareti sono decorate in II e III Stile dimostrano che chi possedeva questa dimora doveva appartenere all’elite della città nei suoi ultimi decenni di vita e dunque sentire la necessita di allestire a casa propria uno spazio per ospitare numerose persone, a cui offrire ricchi banchetti e l’opportunità di fare il bagno e rilassarsi nelle terme.

 

“Il tutto era funzionale alla messa in scena di uno “spettacolo”, al cui centro stava il proprietario stesso. – sottolinea il direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel – le pitture di III stile con soggetti della guerra di Troia, gli atleti nel peristilio, tutto doveva conferire agli spazi un’atmosfera di grecità, ovvero di cultura, erudizione oltre che di ozio. Cosi’ come il salone nero doveva trasportare gli ospiti in un palazzo greco, cosi’ il peristilio con la grande vasca al centro e il complesso termale adiacente aveva la funzione di creare una scenografia da ginnasio greco, che veniva accentuata ulteriormente dalle scene atletiche successivamente apportate. E dunque il pubblico, grato e affamato, avrebbe applaudito con sincera ammirazione allo spettacolo orchestrato dal padrone di casa e dopo una serata nel suo “ginnasio” ne avrebbe parlato ancora a lungo”.

 

“Lo scavo degli ambienti in questione, ed in particolare del peristilio – aggiunge il direttore dei lavori, Anna Onesti – è avvenuto grazie ad una modalità di esecuzione innovativa, che ha consentito di raggiungere il piano pavimentale evitando lo smontaggio degli elementi architettonici instabili del colonnato”. L’utilizzo di una struttura di supporto transitoria ha permesso di scavare l’intero colonnato, lasciando tutte le porzioni murarie al proprio posto, e rimarrà a presidio del sistema della trabeazione (la struttura orizzontale retta dalle colonne) fino ad un nuovo, futuro, progetto di restauro architettonico e strutturale, servendo anche da supporto alla sua stessa esecuzione.

 

L’ingresso principale della domus era a sud. Qui era probabilmente collocato un atrio, dal quale si giungeva a un grande peristilio (giardino colonnato) che occupa quasi l’intera larghezza dell’isolato e di cui si intravedono le parti superiori delle colonne angolari, non ancora scavate. Su un lato del peristilio si aprivano una serie di vani. Da ovest a est: un grande oecus (ambiente di soggiorno) decorato in II stile, un corridoio, un piccolo ambiente decorato in IV stile e un oecus corinzio, circondato da almeno 12 colonne su tre lati, con una megalografia di II stile che attualmente è ancora in corso di scavo e di cui sono stati presentati a dicembre i primi risultati: il fregio con composizioni di nature morte che rappresentano cacciagione e prodotti della pesca offerti al godimento degli ospiti durante i banchetti. 

 

 

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