Per gli appassionati motociclisti vecchio stampo, abituati alla sensazione tattile del manuale, la nuova Yamaha MT-09 con cambio manuale automatizzato Y-AMT, annunciata per l’Eicma 2024, potrebbe sembrare un’eresia. Eppure, l’evoluzione tecnologica avanza, e con essa nuove soluzioni che offrono una modalità di guida completamente differente. Se l’idea del produttore giapponese avrà o meno successo spetterà alla clientela decretarlo. Il primo impatto potrebbe generare qualche momento di spaesamento, ma la compagnia sente che alla lunga i suoi fan lo apprezzeranno.
L’abbandono progressivo del sistema tradizionale sulle auto aveva già destato clamore in principio. Bollavano l’automatico come una “americanata”, o un escamotage per nascondere alle scarsa capacità di piloti. Nel dirlo ora pare sia passato un secolo, ma era la tesi prevalente fino a pochi anni fa. Alla prova dei fatti, però, i Costruttori avevano ragione e la soluzione classica è diventata una nicchia. Un ribaltamento di ruoli analogo che magari avverrà pure nell’ambito delle due ruote.
Come funziona
Il sistema Y-AMT (Yamaha Advanced Manual Transmission) è un cambio semi-automatico, capace di rilevare in autonomia il frangente ideale per passare da una marcia all’altra. Ciò è possibile grazie a una serie di sofisticati sensori, deputati a monitorare costantemente parametri chiave quali velocità, accelerazione e posizione dell’acceleratore. Due moduli elettrici, collegati a una centralina, sostituiscono la leva della frizione e il pedale del cambio. Soprattutto in scenari urbani o nei lunghi viaggi, l’intuizione di Yamaha mostra del potenziale.
La Yamaha MT-09 così equipaggiata propone tre differenti modalità di guida, al fine di soddisfare le esigenze di piloti con stili e livelli di preparazione diversi. La Modalità D è perfetta nel caso di chi proviene dal mondo degli scooter o desidera soltanto affidarsi alla centralina per il controllo totale dei cambi di marcia. Qui, i meccanismi richiamano proprio uno scooter: basta accelerare e frenare, senza ulteriori preoccupazioni.
La modalità D+ conferisce un tocco di sportività: il propulsore gira a regimi superiori prima di inserire la marcia successiva, garantendo sessioni più brillanti e dinamiche. Infine, la modalità MT si rivolge a chi desidera mantenere un certo grado di controllo. Pur sprovvisto della leva della frizione, è possibile stabilire quando cambiare marcia tramite due pulsanti collocati sul blocchetto di sinistra.
Il prezzo di listino
Laddove si venga travolti dalla nostalgia, entra in gioco lo schema semi-manuale: i pulsanti consentono di cambiare, purché il regime del motore lo permetta. Perché la sicurezza rimane in cima alle priorità, impedendo cambi di marcia in situazioni inadeguate, tipo scalare in prima a ritmi sostenuti.
La trasmissione Y-AMT aggiunge circa 2,8 kg al peso complessivo della moto. Eppure, i portavoce dell’azienda assicurano non vada a incidere in alcun modo sull’esperienza generale. Benché i puristi potrebbero storcere il naso di fronte alla significativa svolta, le competenze di Yamaha invitano a essere ottimista circa il raggiungimento di performance soddisfacenti. Dal punto di vista del prezzo, lo scarto economico è minimo: in confronto alla versione tradizionale, la MT-09 costa solo 500 euro in più, per un totale di 11.399 euro. Tre le colorazioni: Tech Black, Midnight Cyan e Icon Blue.