• 6 Dicembre 2025 3:22

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Non solo Modric e Vardy. La top 11 dei quasi 40enni della serie A

Set 1, 2025

AGI – Esperienza, classe, intelligenza tattica. E quella leadership silenziosa che nello spogliatoio può davvero aiutare. La generazione degli old millennial – i giocatori nati negli anni ’80, ormai a un passo dai 40 – è tornata protagonista in questo calciomercato estivo impazzito, che ha riportato in Serie A alcuni grandi vecchi del calcio europeo.

Una corrente nostalgica e insieme affascinante, tanto che si può perfino immaginare una formazione ad hoc: ruoli un po’ stiracchiati e assetto iper-offensivo, ma capace di far brillare ancora il talento di chi è un po’ più in là con gli anni, calcisticamente parlando. Un 3-4-3 tutta spinta, coraggio e geometrie. Con uno spirito di gioco da puro fantacalcio.  

Porta

Partiamo fortissimi. Ecco Yann Sommer. Il posto da titolare non glielo porta via nessuno, ovviamente. In questa Serie A ci sono poi soltanto altri due portieri nati prima del 1990. Daniele Padelli, che a ottobre spegnerà 40 candeline, e il brasiliano Nicolas David Andrade, tre anni più giovane. Udinese e Pisa hanno deciso di affidarsi ancora a loro non tanto per i minuti in campo, quanto per il peso nello spogliatoio e la capacità di far crescere Sava e Semper. Difficile stabilire chi sarà il secondo nella nostra formazione “vintage”. Li mettiamo sullo stesso piano.

Difesa

La difesa è una sorta di muraglia, fortissima fisicamente anche se non proprio velocissima. A guidarla al centro ci sono Francesco Acerbi, il grande vecchio dell’Inter, e Raúl Albiol: l’ex Napoli torna in Italia a 39 anni, dopo tante stagioni al Villarreal, con la missione di portare ordine e disciplina al Pisa di Gilardino. E poi troviamo Lorenzo De Silvestri, simbolo del Bologna: magari non ha più la gamba per arare la fascia, ma le capacità per stare in una difesa a tre ci sono tutte. Si giocherà il posto con Matteo Darmian che quel ruolo, ormai, all’Inter, lo fa da anni con grandi risultati.

Centrocampo

A centrocampo la qualità non manca. In cabina di regia, con la fascia da capitano al braccio, c’è Luka Modrić: il croato, chiusa la sua infinita storia con il Real Madrid, ha scelto Milano per un’ultima grande sfida, sedotto dal progetto di Max Allegri. Al suo fianco Henrikh Mkhitaryan, l’eterno armeno dell’Inter, mezzala, playmaker, giocatore completo. Prima alternativa ai due ‘milanesi’ ecco Nemanja Matić, chiamato a dare solidità ed esperienza al centrocampo del Sassuolo. Sulle corsie spazio al talento e alla fantasia: da una parte Franco “El Mudo” Vázquez, ormai leader tecnico della Cremonese, e Juan Cuadrado, che ha completato al Pisa la collezione di maglie nerazzurre, dall’altra.

Attacco

Davanti c’è un tridente che mescola stili e storie diverse, ma con un comune denominatore: buttarla dentro quando conta. Jamie Vardy, simbolo del Leicester delle meraviglie, ha scelto la Cremonese di Davide Nicola per un ultimo giro sulle montagne russe, con l’obiettivo di far sognare i tifosi grigiorossi. Al suo fianco Edin Džeko, che a Firenze va a caccia di una nuova giovinezza, pronto a sgomitare con Kean e Piccoli per guadagnarsi minuti e centralità. E poi Pedro, che a 38 anni continua a essere l’idolo incontrastato dei tifosi laziali. Come arma speciale da usare nei finali di partita, direttamente dalla panchina, Leonardo Pavoletti: bomber d’area, protagonista di tante pagine recenti del Cagliari, sempre capace di accendersi quando scocca il 90esimo minuto.

 

AGI – Esperienza, classe, intelligenza tattica. E quella leadership silenziosa che nello spogliatoio può davvero aiutare. La generazione degli old millennial – i giocatori nati negli anni ’80, ormai a un passo dai 40 – è tornata protagonista in questo calciomercato estivo impazzito, che ha riportato in Serie A alcuni grandi vecchi del calcio europeo.
Una corrente nostalgica e insieme affascinante, tanto che si può perfino immaginare una formazione ad hoc: ruoli un po’ stiracchiati e assetto iper-offensivo, ma capace di far brillare ancora il talento di chi è un po’ più in là con gli anni, calcisticamente parlando. Un 3-4-3 tutta spinta, coraggio e geometrie. Con uno spirito di gioco da puro fantacalcio.  
Porta
Partiamo fortissimi. Ecco Yann Sommer. Il posto da titolare non glielo porta via nessuno, ovviamente. In questa Serie A ci sono poi soltanto altri due portieri nati prima del 1990. Daniele Padelli, che a ottobre spegnerà 40 candeline, e il brasiliano Nicolas David Andrade, tre anni più giovane. Udinese e Pisa hanno deciso di affidarsi ancora a loro non tanto per i minuti in campo, quanto per il peso nello spogliatoio e la capacità di far crescere Sava e Semper. Difficile stabilire chi sarà il secondo nella nostra formazione “vintage”. Li mettiamo sullo stesso piano.
Difesa
La difesa è una sorta di muraglia, fortissima fisicamente anche se non proprio velocissima. A guidarla al centro ci sono Francesco Acerbi, il grande vecchio dell’Inter, e Raúl Albiol: l’ex Napoli torna in Italia a 39 anni, dopo tante stagioni al Villarreal, con la missione di portare ordine e disciplina al Pisa di Gilardino. E poi troviamo Lorenzo De Silvestri, simbolo del Bologna: magari non ha più la gamba per arare la fascia, ma le capacità per stare in una difesa a tre ci sono tutte. Si giocherà il posto con Matteo Darmian che quel ruolo, ormai, all’Inter, lo fa da anni con grandi risultati.
Centrocampo
A centrocampo la qualità non manca. In cabina di regia, con la fascia da capitano al braccio, c’è Luka Modrić: il croato, chiusa la sua infinita storia con il Real Madrid, ha scelto Milano per un’ultima grande sfida, sedotto dal progetto di Max Allegri. Al suo fianco Henrikh Mkhitaryan, l’eterno armeno dell’Inter, mezzala, playmaker, giocatore completo. Prima alternativa ai due ‘milanesi’ ecco Nemanja Matić, chiamato a dare solidità ed esperienza al centrocampo del Sassuolo. Sulle corsie spazio al talento e alla fantasia: da una parte Franco “El Mudo” Vázquez, ormai leader tecnico della Cremonese, e Juan Cuadrado, che ha completato al Pisa la collezione di maglie nerazzurre, dall’altra.
Attacco
Davanti c’è un tridente che mescola stili e storie diverse, ma con un comune denominatore: buttarla dentro quando conta. Jamie Vardy, simbolo del Leicester delle meraviglie, ha scelto la Cremonese di Davide Nicola per un ultimo giro sulle montagne russe, con l’obiettivo di far sognare i tifosi grigiorossi. Al suo fianco Edin Džeko, che a Firenze va a caccia di una nuova giovinezza, pronto a sgomitare con Kean e Piccoli per guadagnarsi minuti e centralità. E poi Pedro, che a 38 anni continua a essere l’idolo incontrastato dei tifosi laziali. Come arma speciale da usare nei finali di partita, direttamente dalla panchina, Leonardo Pavoletti: bomber d’area, protagonista di tante pagine recenti del Cagliari, sempre capace di accendersi quando scocca il 90esimo minuto.
 

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