AGI – Lascia il carcere di San Vittore e va agli arresti domiciliari Francesco Monteleone, il 24enne autista del camion che ha travolto e ucciso la 34enne peruviana Rocio Espinoza Romer, davanti ai suoi figli di un anno e mezzo che erano sul passeggino, mercoledì mattina, in viale Renato Serra, a Milano. Lo ha deciso il gip Alberto Carboni davanti al quale Monteleone ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere nell’udienza di convalida dell’arresto per omicidio stradale aggravato dalla fuga.
A carico del giovane, assistito dall’avvocato Roberto Tournier, il pm Paola Biondolillo aveva chiesto l’applicazione della misura cautelare in carcere. “Non mi sono accorto”, aveva detto il ragazzo rilasciando dichiarazioni spontanee alla polizia locale quando è stato rintracciato nella cava di Arluno dopo l’incidente stradale in cui ha perso la vita la donna. Dalle indagini del radiomobile e dal nucleo investigazioni scientifiche della polizia locale risulterebbe che dopo l’impatto Monteleone si sarebbe fermato per poi ripartire.
Nel provvedimento di scarcerazione, il giudice scrive che l’autista avrebbe manifestato “assoluta insensibilità per le conseguenze delle sue condotte” perché “non si è presentato spontaneamente alle forze dell’ordine e non ha chiamato i soccorsi”. Ma, al di là della censura per essersi allontanato “senza prestare aiuto alla donna travolta e senza curarsi delle altre persone coinvolte nel sinistro”, il gip ha ritenuto che Monteleone possa essere stato indotto a non prestare soccorso per il “turbamento” provocato dall’incidente.