Circa un mese fa, la divisione italiana di Avis, azienda di riferimento del settore del noleggio auto, ha annunciato un’ondata di licenziamenti tra i lavoratori italiani. Complessivamente, il piano prevede una riduzione della forza lavoro di 113 unità. La questione è molto delicata e i sindacati sono sul piede di guerra. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno contestato la legittimità del provvedimento e hanno chiesto l’intervento dei ministeri competenti. Andiamo ad analizzare la questione, considerando sia quanto annunciato da Avis in merito ai licenziamenti che il punto di vista dei sindacati che si preparano a dare battaglia.
Cosa è successo
Avis Budget Italia, divisione che gestisce le attività di auto noleggio nel nostro Paese per conto della multinazionale americana, ha annunciato l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo. Tale procedura sarebbe legata a: “un profondo cambiamento nei comportamenti di acquisto dei consumatori dei servizi di noleggio che il perdurare della crisi economica ha ulteriormente accentuato“. In sostanza, la divisione italiana di Avis, che opera anche nel settore del noleggio a lungo termine, è in crisi e c’è bisogno di una riduzione della forza lavoro. Come riportato dagli organi di stampa il mese scorso, la divisione italiana di Avis avrebbe chiuso il bilancio con circa 7 milioni di euro di perdite. Questo dato, ancora preliminare, è in netta crescita rispetto a quanto fatto registrare nel corso del 2023, anno chiuso dall’azienda con 3,5 milioni di perdite. L’azienda deve fare i conti con un aumento dei costi (+14%) oltre che con una concorrenza sempre più aggressiva, sia per quanto riguarda il noleggio online che per via della crescente richiesta di servizi di noleggio low cost che rappresentano una minaccia importante per il business. La concorrenza cresce anche nel settore del noleggio per le aziende.
Cosa dicono i sindacati
In una nota inviata dai rappresentati sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti ai ministeri delle Imprese e del Lavoro viene richiesto un intervento, con l’apertura di un tavolo sulla questione. Secondo il punto di vista dei sindacati, infatti, il provvedimento di licenziamento sarebbe illegittimo e non ci sarebbe alcuna crisi finanziaria per l’azienda. Secondo Claudia Di Martino di Filt Cgil, come riportato dal Corriere, non ci sarebbero le condizioni per avviare un licenziamento collettivo in quanto “Non c’è una crisi aziendale, non ci sono conti in rosso, perciò abbiamo chiesto di vedere i bilanci, ma secondo noi è una riorganizzazione“.
I prossimi sviluppi
La questione non è ancora chiusa. Il 18 marzo, infatti, è previsto un nuovo incontro tra sindacati e azienda e si attende una risposta da parte dei ministeri per l’apertura di un tavolo sul tema dei nuovi licenziamenti che Avis Budget Italia punta a effettuare nel corso del prossimo futuro. Il taglio alla forza lavoro previsto dalla dirigenza dell’azienda di auto noleggio è significativo. Secondo le ultime informazioni, infatti, Avis può contare su circa 700 dipendenti in Italia. La stragrande maggioranza è a tempo indeterminato ma ci sono anche 46 contratti a termine. L’azienda punta a ridurre del 15% la sua forza lavoro. Il taglio più significativo dovrebbe arrivare a Roma, dove sono previsti 47 licenziamenti. Ulteriori aggiornamenti sulla questione arriveranno nel corso dei prossimi giorni.