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Nintendo Switch: il prezzo non convince gli analisti. Il futuro della compagnia è sempre in dubbio – International Business Times Italia

Gen 13, 2017

Nintendo ha ormai svelato tutto quello che volevamo sapere su Nintendo Switch, o quasi. Il prezzo ufficiale in Italia è di 329 euro, dunque leggermente superiore alle altre console presenti sul mercato, PS4 e Xbox One s, o a diversi tablet di fascia media. Mancano alcuni dettagli sull’hardware, in particolare sulla potenza del processore e del processore grafico, ma quanto abbiamo visto finora è abbastanza per tirare le somme della prossima macchina Nintendo.

Lo scorso anno abbiamo rilasciato diverse analisi sulla compagnia, su cui è tornata molta attenzione da quando ha annunciato l’uscita di una nuova console ma soprattutto quando è stato lanciato sul mercato Pokémon Go, primo gioco per piattaforme mobile sviluppato da Niantic. Il gioco, nonostante i numerosi bug rilevati sull’applicazione, ha ricevuto una calorosa accoglienza dal pubblico diventando nel giro di pochissimo tempo un grande fenomeno globale (da molti è stato definito come il primo videogioco a diventare fenomeno sociale di massa, forse un po’ troppo esageratamente). Pokémon Go ha avuto un effetto importante anche sul titolo Nintendo (NTDOY), che nel giro di pochi giorni è passato da 18 a 30 dollari per azione. Insomma, è stato un periodo in cui c’è stato un gran parlare di Nintendo, che nel frattempo ha lanciato sul mercato il suo primo gioco per mobile home made: Super Mario Run.

Cerchiamo ora di capire, a poco più di un mese dal lancio di Nintendo Switch come è impostata la compagnia di Kyoto per il futuro, considerando che il successo o meno della nuova console potrebbe essere determinante per la corazzata videoludica nipponica.

Nintendo Switch, prezzo di lancio: troppo caro?

Una delle cose che ha fatto storcere il naso agli analisi è il prezzo di lancio, giudicato da molti eccessivamente alto: parliamo di 299 dollari per il mercato statunitense e 299 euro per il mercato europeo (in Italia è già possibile effettuare il preordine su Amazon a 329 euro). Attualmente è possibile acquistare una PS4 o una Xbox One s a un prezzo leggermente inferiore, mentre se volessimo fare un paragone con un tablet di fascia media a quel prezzo sarebbe possibile acquistare prodotti come l’Asus Zenpad 3S o iPad mini 2, che vantano comunque caratteristiche tecniche di tutto rispetto. E il confronto con queste ultime macchine è qualcosa che va tenuto in conto, dal momento che se rispetto alle console di stampo più conservatore di Sony e Microsoft, Switch è in grado di offre un’esperienza di intrattenimento più varia, i dispositivi touch potrebbero essere trasformati in console casalinghe davvero con poco.

Considerazione diversa invece se accostiamo il prezzo di Switch a PS4 Pro e a Xbox Scorpio, la cui uscita è prevista per la fine dell’anno. In questo caso il costo è decisamente inferiore rispetto alle più recenti di casa Sony e Microsoft. Rimane il fatto che in questo momento la console Nintendo deve essere confrontato con quello si trova sugli scaffali.

A giustificazione del prezzo della nuova arrivata in casa Nintendo i costi di progettazione di una macchina che punta tutto su un’integrazione hardware innovativa, finalizzata a presentare un prodotto ibrido totalmente nuovo (almeno in apparenza). Non che qui si voglia fare una critica al prodotto in sé: Nintendo Switch è veramente ben fatto e il trailer di presentazione dello scorso anno ha ricevuto un’accoglienza più che positiva da parte del pubblico e dei recensori delle varie riviste specializzate. La console piace e gli acquisti non mancheranno, ma il prezzo potrebbe tarpare le ali al prodotto e impedirne la diffusione.

Quindi, il prezzo di Nintendo Switch è giusto o no? Risposta secca diremmo “no, ma non di molto”, e il perché lo spieghiamo di seguito.

Debolezza hardware e timing non proprio eccellenti dettati da necessità aziendale

Nintendo si è sempre fatta pagare cara i propri prodotti sin da tempi abbastanza remoti. Le cartucce dello Snes sono sempre costate di più di quelle del Mega Drive (ma c’era una leggera differenza tecnica tra le due console a favore dello Snes), senza parlare dei prezzi molto alti dei cartuccioni del Nintendo 64. Parliamo comunque di un periodo dove la Nintendo primeggiava in termini di potenza hardware, mentre nelle ultime generazioni la compagnia è stata costretta a orientarsi verso una strategia di ripiego per evitare lo scontro diretto con Microsoft e Sony. La cosa ha funzionato con Wii ma non con Wii U.

Switch segue la filosofia Nintendo degli ultimi anni, presentando una macchina ridimensionata per quanto concerne l’aspetto tecnico (specie se paragonata alle console più nuove di Sony e Microsoft) per puntare tutto su un’esperienza di gioco nuova, così come aveva già fatto con la prima Wii. Basterà questo a convincere gli utenti a sborsare circa 300 euro?

Innanzitutto diciamo che per essere una console debuttante, il prezzo di lancio non è poi così malvagio, ma è bene tenere in mente che Nintendo Switch si presente proprio nel mezzo dell’ottava generazione (o all’inizio di quella che per molti, erroneamente, dovrebbe essere la nona generazione di console). Fosse uscita tre anni fa, al posto della Wii U, il giudizio sarebbe stato completamente diverso, anche se avesse avuto un prezzo di lancio un po’ più alto. Qui parliamo di un sistema uscito per risolvere una grave crisi aziendale e che dovrà essere in grado di macinare numeri in brevissimo tempo. La prossima (VERA) generazione di console non è molto distante e il pubblico rischia di perdere interesse verso l’ultima arrivata Nintendo, specie se dovessero essere presentate macchine con specifiche tecniche di un’altra categoria.

Gli analisti si attendevano quindi una politica di prezzo leggermente più aggressiva, che avrebbe permesso di creare una solida base di utenti in modo molto rapido. Le vendite di una macchina sono importanti per attirare gli sviluppatori e questo è tanto più vero per una console come la Switch, che è un po’ più particolare delle altre. È difficile pensare che una software house sia disposta a sviluppare videogiochi per Nintendo Switch e sfruttare a pieno le sue caratteristiche senza una solida base di utenti: i giochi sarebbero difficili da convertire su altre macchine in quanto solo il sistema originale può offrire l’esperienza videoludica per cui è verrebbe progettata. Considerando che oggi una produzione tripla A è molto costosa, una compagnia di videogiochi ha interesse a produrre un’esclusiva di alto calibro solo se la macchina supera un certo numero di vendite (o quanto meno se i dati di vendita iniziali danno proiezioni future per la console molto buone).

Nintendo forse avrebbe dovuto azzardare qualcosa in più in fase di lancio, anche al costo di vendere la sua console in perdita, in modo da rientrare poi con i ricavi generati dalle vendite del software. Evidentemente la compagnia nipponica non ha intenzione di sacrificare altra marginalità.

Cosa ci dice l’analisi tecnica

Nintendo, reazione dopo conferenza SwitchReazione sul grafico giornaliero del titolo Nintendo dopo la conferenza del 13 gennaio in cui vengono rilavati prezzo e altre caratteristiche del Nintendo Switch IBTimes Italia / Technician

La reazione del titolo Nintendo quotato alla borsa di Tokyo (7974.XTKS) è stata negativa dopo la conferenza. Gli analisti probabilmente non hanno apprezzato il prezzo di lancio, come spiegato sopra. In questo momento il titolo sta testando la trendline di breve-medio periodo e in caso di rottura è molto probabile il throwback sui 17.400 punti: in tal caso attendiamoci quindi un proseguimento del ribasso.

Nintendo, grafico settimanaleSul grafico settimanale si può invece vedere che il titolo è ancora impostato il rialzo. Possibile throwback sui massimi del 2010 e successiva ripresa del trend rialzista. IBTimes Italia / XTB

Se guardiamo il timeframe settimanale possiamo comunque vedere che il titolo rimane ancora ben impostato per riprendere successivamente la marcia rialzista ed andare a testare nuovamente i massimi del 2010. Superata questa resistenza le prospettive per il titolo Nintendo si farebbero davvero molto interessanti.

Molto comunque dipenderà dall’accoglienza che il pubblico riserverà alla Nintendo Switch, ai piani che Nintendo ha per il futuro e a come la compagnia si posizionerà sul mercato mobile.

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